Willie Sojourner in gancio marcato da David Suttle.
In piedi (da sinistra): Sandro Cordoni, Tony Gennari, Domenico Zampolini, Massimo Masini, Luciano Vendemini, Bob Lauriski, Francesco Marchetti, Mauro Cerioni, Gianfranco Lombardi. In ginocchio: Pasquale Berton, Luigi Simeoni, Bruno Bastianoni, Raul Altobelli, Arturo Guerrero, Mauro Stagni, Piero Torda, Emiliano Donati.
Il Palasport di Campoloniano appena inaugurato.
In piedi (da sinistra): Alessandro Cordoni, Mauro Cerioni, Bob Lauriski, Luciano Vendemini, Tom Roy, Domenico Zampolini, Enzo Donolato, Paolo Vittori, Pasquale Berton. In ginocchio: Luigi Simeoni, Gianfranco Sanesi, Mauro Stagni, Piero Torda, Frank Valenti, Tony Gennari, Luciano Mancin.
Da sinistra: Piero Torda, Franco Kunderfranco, Luca Blasetti, Domenico Zampolini, Mauro Cerioni, Willie Sojourner, Danilo Bianchi, Enrico Pettinari, Adolfo Marisi, Gianfranco Sanesi, Claudio Di Fazi, Roberto Brunamonti. Seduti: Alessandro Cordoni, Elio Pentassuglia, Pasquale Berton.
Da sinistra: Adolfo Marisi, Carmine Coppola, Roberto Brunamonti, Bruno Carapacchi, Mauro Cerioni, Domenico Zampolini, Enrico Pettinari, Piero Torda, Claudio Felici, Cliff Meely, Willie Sojourner, Elio Pentassuglia.
Seduto: Luca Blasetti.
In piedi (da sinistra): Alessandro Cordoni, Luciano Mancin, Cliff Meely, Domenico Zampolini, Willie Sojourner, Mariano Bernardinetti, Mauro Cerioni, Elio Pentassuglia. In ginocchio: Adolfo Marisi, Piero Torda, Claudio Di Fazi, Gianfranco Sanesi, Antonio Olivieri, Roberto Brunamonti, Pasquale Berton.
Seduti (da sinistra): Mauro Antonelli, Stefano Colantoni, Antonio Olivieri, Claudio Di Fazi, Gianfranco Sanesi, Roberto Brunamonti. In piedi: Alberto Scodavolpe, Luca Blasetti, Willie Sojourner, Carmine Coppola, Lee Johnson, Pino Danzi.
In piedi (da sinistra): Alessandro Cordoni, Claudio Di Fazi, Gianfranco Sanesi, Antonio Olivieri, Luigi Simeoni, Roberto Brunamonti, Angelo De Stasio, Roberto Ferrante (italoamericano che però non riuscì ad ottenere l'o.k. dalla FIP per giocare in campionato), Pino Danzi, Irvin Kiffin, Mauro Bonino, Luca Blasetti, Luca Colantoni, Stefano Colantoni, Maurizio Balducci, Ed Klimkowski, il rappresentante della Ferrarelle. Seduto: un elegantissimo Willie Sojourner.
In piedi (da sinistra): Alessandro Cordoni, Giuseppe Pitoni (preparatore atletico), Luca Blasetti, Tony Zeno, Willie Sojourner, Marco Stringini, Luca Colantoni, Claudio Vandoni. In ginocchio: Antonio Olivieri, Edoardo Carrer, Gianfranco Sanesi, Paolo Di Fazi, Mauro Bonino, Roberto Brunamonti.
Da sinistra: Alessandro Cordoni, Stefano Colantoni, Maurizio Ferro, Angelo De Stasio, Wayne Sappleton, Alessandro Daniele, Tony Zeno, Maurizio Pedretti, Luca Blasetti, Carmine Caruso, Antonio Olivieri, Gianfranco Sanesi, Giulio Melilla, Pasquale Berton.
Il 27 Ottobre 1974, la Brina esordì finalmente nel nuovo impianto di Campoloniano, ospitando gli eterni rivali del Sapori Siena, grande antagonista durante il campionato della promozione in serie A e salita anch’essa nella massima serie insieme a Rieti. Il primo canestro ufficiale nel nuovo impianto lo segnò Massimo Masini, naturalmente in gancio, nel canestro opposto alla curva Terminillo. La partita, tra due maniaci della tattica come Gianfranco Lombardi e il suo rivale Ezio Cardaioli, ovviamente a basso punteggio, fu vinta dalla Brina per 65-62.
Nella foto: il cantiere del palasport
Domenico Zampolini schiaccia a due mani in testa a Giulio Jellini (Mecap Vigevano)
La Brina al Campo Scuola. Da sinistra: Luigi Simeoni, Piero Torda, Gianfranco Sanesi, Luca Blasetti, Bob Lauriski, Domenico Zampolini, Enzo Donolato, Luciano Mancin, Luciano Vendemini, Giuseppe Pitoni.
Nel 1974, per far fare esperienza ai giovani, il presidente Milardi, procurò lo sponsor Alco alla società di Palestrina, di cui Paolo Vittori divenne allenatore. Lo seguirono i giovani Gianfranco Sanesi, Antonio Olivieri, Luciano Mancin, Antonio Tony Milardi (figlio del presidente) e il veterano Roberto Salvatori.
In piedi (da sinistra): Paolo Vittori, Antonio Olivieri, Roberto Salvatori, Luciano Mancin, Danilo Bianchi.
In ginocchio: Tony Milardi, , , Gianfranco Sanesi, Busca (padre di Emiliano, futura stella del Banco Roma e di Siena).
Antonio Milardi, detto Tony, figlio del presidente Antonio Milardi, è stato un valido playmaker che giocò nella Brina promossa in serie A nel 1973 per poi passare in serie B, a Palestrina, con Sanesi e Olivieri. Forte fisicamente, tenace difensore, molto altruista, si dice che Tony avrebbe potuto fare un più carriera ad alto livello ma gli allenatori, per far veder che non volevano favorire il figlio del presidente (come qualcuno poi ammise), rimase sempre nelle leghe minori. Altri tempi. Tony giocò anche nella Minrvini che fu promossa in serie C nel 1979.
Oggi Tony, diplomato ISEF, bravissimo restauratore di mobili, fotografo e regista di filmati didattici apprezzati perfino dal Presidente Giorgio Napolitano, è il vice preside della scuola media di Casperia che si distingue per il livello di attenzione, superiore alla norma, dedicato sia alla crescita degli studenti che alla loro maturazione fisico-atletica. Infatti, nelle competizioni scolastiche sportive provinciali i ragazzi di Casperia sono sempre tra i primi classificati.
Lo staff degli allenatori al completo. Da sinistra: Giulio Melilla, Luigi Simeoni, Orlandi, Dell'Uomo D'Arme, Sandro Cordoni, Claudio Di Fazi, Lucio Giachin, Paolo Colangeli, Massimo Martellucci, Tony Milardi, Paolo Valentini, Paolo De Sisto.
Tonino Olivieri in entrata.
Franco Boselli prova a stoppare Sojourner.
Roberto Brunamonti in contropiede contro Brescia. Lo seguono (da destra) Fabio Fossati, Gianfranco Sanesi e Marco Solfrini.
Elio Pentassuglia arrivò dopo l'esonero di Paolo Vittori
La copertina dei Giganti del Basket dedicata alla sorprendente Acqua Fabia.
In piedi (da sinistra): Luca Blasetti, Willie Sojourner, Tony Zeno.
Seduti: Roberto Brunamonti, Gianfranco Sanesi
Un quotidiano di Belgrado col resoconto della partita.
I killers dell'Arrigoni: Davidov e Mainini.
L'oggetto del desiderio.
Cliff Meely disputò una partita strepitosa.
Willie Sojourner non fu da meno. Qui alla stoppata.
Alla fine furono 29 punti per Willie Sojourner.
Dragan Kicanovic segnò 45 punti, anche con qualche aiuto arbitrale.
L'immarcabile gancio di Willie Sojourner.
A decidere la partita fu il 3° fallo fischiato in sequenza a Cliff Meely e poi a Domenico Zampolini, quando mancavano ancora 5 minuti dalla fine del primo tempo.
Visita alla tomba di Radivoj Korac nel decennale della morte.
Sullo sfondo (da sinistra): Alessandro Rinaldi, Aldo Faraglia, Elio Pentassuglia, Domenico Zampolini. Italo Di Fazi, Geo Alviti, Aldo Giordani, Nerio Martellucci, Ettore Saletti.
Da sinistra: Boris Stankovic (Vicesegretario della FIBA), Renato William Jones (Segretario della FIBA)
La tomba di Radivoj Korac, scomparso in un incidente stradale dieci anni prima. Il cognome, scritto in cirillico, è il primo in alto.
Gemma Giovannelli e Willie Sojourner.
Dragan Kicanovic e il leggendario ex allenatore dell'Ignis Varese Aza Nikolic, detto il Professore.
Willie Sojourner con la signora Jean.
La delegazione reatina.
In ginocchio: Nerio Martellucci.
Prima fila (da sinistra): Italo Di Fazi, Enzo Bonomi, Alessandro Rinaldi, Umberto Pirri, Luigi Colarieti, Geo Alviti, Luigi Trinchi, Pasquale Berton, Aldo Faraglia,
Seconda fila: Giancarlo Giovannelli, Antonio Valzano, Sandro Cordoni, Cliff Meely, Adolfo Marisi, Willie Sojourner.
Terza fila: Elio Pentassuglia.
Scambio di omaggi tra il sindaco di Rieti, Ettore Saletti, e quello di Belgrado.
La squadra del liceo scientifico Carlo Jucci fu mandata a Genova, in rappresentanza del Lazio, alle finali dei Giochi della Gioventù. I reatini vinsero battendo in finale la rappresentante della Sicilia. Nella foto (da sinistra) in piedi: Alfredo Sartori, Maurizio Balducci, Luca Colantoni, Morello, Stefano Meloccaro. In ginocchio: Sabino Petrignani, Giuliano Sanesi, Giuseppe Jannilli, Palo Di Fazi, Fabrizio Camponeschi.
La squadra campione d’Italia allievi. In piedi (da sinistra) Alvisini, Dionisi, Melchiorri, Balducci, Luca Colantoni, Faraglia, Pitoni, Cordoni. In ginocchio: Paolo Di Fazi, Ercolani, Cattani, Luna, Campanelli.
Cliff Meely nel 1970 con la maglia della Colorado University. Il soprannome della squadra era Buffaloes, da cui la scritta Buffs sulla maglia.
Cliff Meely a una mano contro Harthorne Wingo (Gabetti Cantù).
Una delle 541 stoppate date da Sojourner in 7 campionati in Italia: cioè più di 2 a partita.
Il futuro coach NBA Mike D'antoni in difesa su Roberto Brunamonti
Mike Sylvester (Billy Milano) in difesa su Roberto Brunamonti.
Willie Sojourner marcato da Vittorio Ferracini.
Willie Sojourner tra Bob Morse e Enzo Carraria
Nella stagione precedente Luca Blasetti aveva giocato nella Minervini in serie D contribuendo alla promozione in serie C (non esisteva ancora la B2).
Alcuni dirigenti della Sebastiani a bordo campo. In piedi (da sinistra) Giuliano Colarieti, Roberto Campanelli (con la barba). Seduti: Umberto Pirri, Luigi Trinchi.
La micidiale sospensione di Zampolini.
Anche Domenico era un grande schiacciatore.
Il diciassettenne Drazen Petrovic taglia in due la difesa dell'Acqua Fabia.
Gianfranco Sanesi marcato da Fabio Fossati.
La postazione di Aldo Giordani, durante una telecronaca, vicino al presidente Renato Milardi e ad Elio Pentassuglia. Agli inizi non c’era alcuna protezione dietro alle panchine.
Penultima partita di Brunamonti con la Sebastiani in garadue di playoff, contro l'Honky Fabriano. Con lui Mark Crow (13) e Rodolfo Valenti.
Roberto Brunamonti marca Andrea Forti, della Superga Mestre, che eliminò la Ferrarelle dai playoff.
Italo Di Fazi (a destra) impose a Elio Pentassulgia di tenere Lee Johnson che, stranamente, non apprezzava.
Blasetti a rimbalzo con David Suttle (Venezia)
Un time-out di Elio Pentassuglia col cappotto. Al palazzo faceva freddo.
Per Brunamonti fu la prima stagione da titolare.
La figurina di Willie Sojourner ai tempi dei Virginia Squires (ABA).
La figurina autografata di Cliff Meely ai tempi degli Houston Rockets.
Il playmaker italoamericano Frank Valenti guidava una Chevrolet Corvette da sogno.
Ecco a voi la Cavalletta Umana.
Sempre più in alto.
Lee Johnson marcato da Rudy Hackett, padre di Daniel.
Evvvai!!!
Ma quando atterra?
On my face!
All'indietro 1.
All'indietro 2. Questa è contro Varese. Da sinistra: Bruce Seals, Bob Morse e Maurizio Gualco.
Terribile!
E basta!!!
Ancora in faccia a papà Hackett.
Se ancora non avete capito....
... senza parole.
Un vero manuale.
Dopo un anno in prestito alla Minervini, Sanesi ritornò alla AMG Sebastiani.
Sanesi in contropiede.
Il preparatore atletico della nazionale Giuseppe Pitoni scende dall'aereo di ritorno da una trasferta.
Dall'alto in basso: Giuseppe Pitoni, Roberto Brunamonti e Enrico Campana, giornalista della Gazzetta dello Sport che poi sarebbe subentrato ad Aldo Giordani nella direzione di Superbasket.
E faceva anche canestro!!! Notare sempre lo staccco da terra di Lee Johnson.
I New York Nets 1973/74
In ginocchio (da sinistra): Rod Thorn (vice allenatore), Ed Manning, Willie Sojourner, Billy Paultz, Julius Erving, Larry Kenon, Fritz Massman (massaggiatore).
In piedi: Dave De Busschere (vice presidente), John Williamson, Wendell Ladner, Mike Gale, Kevin Loughery (allenatore) Brian Taylor, Bill Melchionni, Al Skinner, Roy Boe (proprietario).
FOTO: ARCHIVIO LARRY BERMAN
Antonio Olivieri al tiro.
Pino Danzi fece per due anni avanti e indietro da Roma a causa del suo impiego in banca. Impensabile oggi.
Così era soprannominato Bob Morse, per l'educazione e la disciplina in campo e fuori. Qui mentre tenta di evitare la stoppata di Willie Sojourner. West Point è l'accademia militare dove si addestrano i futuri ufficiali dei Marines.
Lee Johnson in sforbiciata.
Una schiacciata di Pino Danzi contro Badalona..
Un'entrata di Gianfranco Sanesi.
Willie Sojourner a canestro sotto gli occhi di Zeljko Jerkov (n. 7).
Gianfranco Sanesi in entrata marcato da Zeljko Jerkov.
Lee Johnson a rimbalzo
Alberto Scodavolpe in entrata contro i turchi del Tofas Bursa.
Il gancio di Vendemini partiva da altezze irraggiungibili
Luciano Vendemini, a Rieti, oltre a maturazione tecnicamente mise anche su famiglia.
Nella foto (da sinistra): Alido Tozzi (consigliere della Sebastiani), Elio Pentassuglia, Renato Milardi, Vendemini, Laura Bruno, Sandro Cordoni.
Lino Miluzzo, primo storico custode del palasport.
Vladimiro Camponeschi, per tutti Miro, titolare dell’edicola in viale Matteucci, primo storico speaker del palasport fino al 1988, nonché arbitro, ma soprattutto ufficiale di campo con alle spalle centinaia di partite di serie A e internazionali.
Mike Grosso fu visionato in un provino a porte chiuse al Palaloniano
L'ingrato compito di sostituire Sojourner toccò al giamaicano Wayne Sappleton. Qui, contro Siena. marcato da Brett Vroman. Gli altri due sono George Bucci e Luca Blasetti.
Adolfo Marisi era un tiratore molto pericoloso.
L'elegante sospensione di Zeno.
Luciano Vendemini, in maglia Chinamartini Torino, marca Willie Sojourner.
Mauro Cerioni porta Elvio Pierich su un blocco di Willie Sojourner. Il numero 8 è Lorenzo Carraro.
Tony Zeno in sottomano.
Willie Sojourner schiaccia sotto gli occhi di Enrico Bovone.
Il sostituto di Lee Johnson fu Irvin Kiffin.
Anche Kiffin era un bel saltatore.
ITALIA - U.S.A.: 74 - 78
U.S.A. (da sinistra): Ernie Grunfeld, Johnny Davis, Bruce Parkinson, Joe Hassett, Otis Birdsong, Leon Douglas, James White, Tom LaGarde, Mark Olberding, Wayne Tree Rollins, Norm Cook, Robert Parish, Marvin Harshman (coach), Jud Heathcote (assistant coach).
ITALIA - U.S.A.: 74-78
ITALIA (Da sinistra): Marino Zanatta, Carlo Recalcati, Lorenzo Carraro, Pierluigi Marozarti, Paolo Bianchi, Ivan Bisson, Sergio Rizzi, Loris Benelli, Fabrizio Della Fiori, Renzo Bariviera, Dino Meneghin, Luciano Vendemini.
Fabrizio Della Fiori va a canestro sotto gli occhi d Mark Olberding (12) e Robert Parish (15).
Mobiam Udine e Mecap Vigevano furono le uniche due squadre a battere l’Althea in regular season nel 1977/78. Udine, allenata da Joe Mullaney, ex coach dei Los Angeles Lakers ai tempi di Wilt Chamberlain, schierava un giovanissimo Jeff Wilkins che, dopo alcune ottime stagioni nella NBA, venne a combinare disastri nella Dentigomma Rieti. La Mobiam Udine (da sinistra): Bettarini, Savio, Milani, Cagnazzo, Fuss, Mullaney, Jeff Wilkins (n. 15), Andreani, Hanson, Luzzi Conti, Giomo.
John McMillen giunse in Italia, a Bologna, insieme a Dan Peterson nel 1973.
Dopo essere stato scelto al 3° giro dai Cleveland Cavaliers, nel 1974, Kevin Restani approdò ai Milwaukee Bucks di Kareem Abdul Jabbar. Avrebbe giocato 8 anni nell'NBA e poi, nel 1982, sarebbe giunto a Livorno, dove sarebbe rimasto 4 anni. Dopo il campionato 1986/87, a Forlì, Restani avrebbe chiuso la carriera nella stagione successiva a Rieti.
Non si era mai vista a Rieti un'auto così.
Arturo Guerrero in una delle partite amichevoli giocate a Rieti al Palazzetto di Piazzale Leoni in attesa che terminasse la costruzione del palasport di Campoloniano.
Mauro Cerioni in palleggio.
Rieti sarebbe rimasta nel cuore a Claudio Vandoni (tra Sandro Cordoni e Fabrizio Dominici, medico della società) dopo l'ottima stagione con l'Acqua Fabia.
Bob Lauriski segnò più di 26 punti a partita.
Il sostituto di Domenico Zampolini fu Pino Danzi.
Finalmente un po’ di plexiglas dietro le panchine. La partita è contro Cantù. Il signore in giacca e maglione è Lello Morbelli (Gm canturino), quello in cravatta è l’accompagnatore Casamassima, di spalle mentre si tocca la testa il coach Arnaldo Taurisano. In primo piano, davanti al carabiniere, l’avvocato Luigi Colarieti si autoinveste di funzioni d’ordine. Notare infine, in alto, la luce dei riflettori offuscata dalla nebbia provocata dal fumo delle sigarette.
Scontro tra titani: Willie Sojourner, Bob Morse, Cliff Meely, Dino Meneghin.
Roberto Brunamonti a rimbalzo tra Charlie Yelverton, Bob Morse e Dino Meneghin.
Il gancio di Willie Sojourner sulle teste di Bob Morse e Dino Meneghin.
Il tiro da manuale di Bob Morse.
Stoppata di Cliff Meely sotto gli occhi di Willie Sojourner.
Domenico Zampolini a canestro sotto misura, guardato da Bob Morse, Ivan Bisson (con le braccia alzate, poi a Rieti insieme a Michele Martinelli nel 2002/03 in qualità di team manager), Aldo Ossola e Cliff Meely.
Rude marcatura di Bob Morse su Cliff Meely. Alle spalle Dino Meneghin e, sullo sfondo, Stefano Bechini e Domenico Zampolini.
Cliff Meely a rimbalzo tra Bob Morse e Marino Zanatta.
In occasione della seconda partita casalinga la Brina trovò un’altra novità: la Rai Tv sbarcò al Palaloniano. La rivale di turno era la Mobilquattro Milano. Partita combattutissima. Lauriski scrisse 36 ma Chuck Jura, detto lo Sceriffo del Nebraska, mancino, dall’immarcabile tiro in avvitamento ricadendo all’indietro, rispose con 33 e rovinò la festa ai padroni di casa che persero 83-84. Ovviamente il telecronista di quella partita era il mitico Aldo Giordani, qui mentre intervista Renato Milardi.
La prima confortevole tribuna stampa a bordo campo, imbottita con cuscini. Su ogni sportello c’era scritta la testata giornalistica. Sedere lì era motivo di prestigio e distinzione tra i giornalisti.
Da sinistra: Arturo Guerrero, Tony Gennari, Luciano Vendemini.
Luciano Vendemini stretto tra due avversari.
Da sinistra: Bob Lauriski, Luciano Vendemini (con la palla), sullo sfondo Mauro Cerioni , Tony Gennari.
Da sinistra: Arturo Guerrero, Tony Gennari in palleggio.
Luigi Simeoni e Sandro Cordoni fecero molto per addomesticare le idee all'avanguardia di Klimkowski.
Quando Julius Erving esordì tra i professionisti, nel 1971, oltre il 50 per cento dei giocatori nella NBA e nella ABA era bianca. Quando si ritirò, nel 1987, gli atleti di colore avevano assunto il predominio. Doctor J è stato il prototipo del moderno giocatore di basket: appena 2 metri (rubava qualche centimetro in più grazie alla capigliatura stile afro, tipica di quegli anni tra i neri) mezzi atletici spaventosi, grande fantasia ed eleganza nelle soluzioni di tiro, cui aggiungeva la prerogativa di maneggiare il pallone con una mano sola come fosse una palla da tennis, anche se ciò non gli consentiva percentuali elevate nel tiro da fuori. Trasformò la schiacciata in vera e propria arte.
Julius Erving è stato l'unico vero precursore di Michael Jordan (innanzitutto) e poi dei vari David Thompson, Dominique Wilkins, Vince Carter e via dicendo.
Doctor J ha vinto 2 titoli ABA con i New York Nets, e uno con i Philadelphia 76ers. E' stato 3 volte MVP nell'ABA, 1 volta MVP nell'NBA. Ha disputato 11 All Stars Game NBA con 20.1 punti di media risultando 2 volte MVP.
Julius Erving è stato senza dubbio tra i primi 10-15 giocatori di tutti i tempi, includendo tutti i ruoli, dal playmaker al pivot.
Guardate da quanto lontano tirava lontano Gennari.
Fu un tap-in di Luca Blasetti a dare la vittoria all'Althea in garadue di semifinale scudetto a Rieti contro la Mobilgirgi Varese.
Una delle prime apparizioni in serie A di Gianfranco Sanesi.
Un inedito Zampolini vola alto a canestro.
Il manifesto della finale di coppa Korac gelosamente conservato da Massimo Cavoli, che seguì la finale per il Paese Sera.
Il Cibona Zagabria:
In piedi (da sinistra): Mirko Novosel (alenatore), Despot, Dogan, Knego, Gospodnetic, Hakic, Z. Pavlicevic (vice allenatore).
In ginocchio: Petrovic, Sikiric, Bekic, D. Pavlicevic, Usic.
L'ultimo canestro della finale segnato da Lee Johnson.
Il Sindaco di Rieti, Ettore Saletti, affacciato al balcone del municipio di Rieti con la coppa Korac. Al suo fianco c'è Willie Sojourner, alle spalle Elio Pentassuglia.
Elio Pentassuglia solleva la coppa Korac mostrandola ai tifosi in piazza del Comune.
Gianfranco Sanesi sfugge a Pino Brumatti.
Con gli anni, Domenico Zampolini si allontanerà dal canestro per diventare un specialista del tiro da 3, introdotto nel 1984.
Vendemini era imprendibile a quelle altezze.
Quella con l'Acqua Fabia fu la miglior stagione di Blasetti che fu convocato anche in nazionale.
Tony Zeno vola alto sopra Elvis Rolle, pivot della Virtus Bologna che fu distrutta a Rieti. Con loro (da sinistra) Renato Villata, Marco Bonamico e Luca Blasetti.
Masini sotto canestro contrastato dal mitico Jim McDaniels.
Il ligure Mauro Bonino crebbe nel settore giovanile della Sebastiani ma fu sottovalutato, nonostante fosse un buon tiratore. Negli anni '80 e '90 ebbe un'ottima carriera tra serie A2 e B1.
Il playmaker Stagni era alla terza stagione a Rieti.
Il micidiale jump-shot di Mauro Cerioni
La prima riunione della Lega Pallacanestro serie A. Renato Milardi, in piedi, è il 6° da sinistra. Giancarlo Gualco (Gm di Varese) è l'l8°, il 9° è Cesare Rubini (Milano), il 16° è Lello Morbelli (Cantù). il 2° da sinistra seduto al tavolo è Gianluigi Porelli (presidente della Virtus Bologna)
Inizialmente la protezione in plexiglas era solo per gli ospiti e la panchina di casa restava non protetta.
Le graziose attenzioni di Giuseppe Gergati e Renzo Tombolato ad Alberto Scodavolpe.
E che dire della sospensione di Willie Sojourner?
A inizio stagione la Brina fu affidata a Paolo Vittori, qui mentre dirige Domenico Zampolini e Luigi Simeoni.
Piero Torda passa la palla in transizione
Domenico Zampolini in uno contro uno marcato da Renzo Bariviera (Gabetti Cantù), grandissimo giocatore tra la fine degli anni '60 e la fine degli anni '70.
Gianfranco Sanesi in entrata contro la Gabetti Cantù, marcato da Giuseppe Gergati e Wayne Smith.
Tony Zeno fu riconfermato.
Rod Griffin (Forlì), marcato da Sojourner, è stato uno tra gli americani più forti degli anni '80. Una volta ritiratosi, è rimasto in Italia a fare il viceallenatore in A2 o il capo allenatore in B2.
Gianfranco Sanesi in entrata contro Carlo Recalcati.
Durante il campionato Gianfranco Sanesi sposò Arnette Sojourner, sorella di Willie.
Cliff Meely elude la marcatura di Kresimir Cosic. Sullo sfondo: Roberto Burnamonti, Pietro Generali e Renato Villalta.
Il coach della Sinudyne Bologna, Dan Peterson.
Il vescovo mormone Kresimir Cosic marcato da Cliff Meely e Gianfranco Sanesi.
Willie Sojourner marcato da Pietro Generali.
Kresimir Cosic tenta di stoppare Willie Sojourner.
Willie Sojourner vola a stoppare.
Willie Sojourner a rimbalzo contrastato da Piero Valenti.
Willie Sojourner in buona compagnia con Kresimir Cosic, Gianni Bertolotti e Renato Villalta.
Willie Sojourner marcato da Vittorio Gallinari, padre di Danilo star dei New York Knickerbockers.
Il pubblico assiepato dietro i canestri. Spesso ce n’era anche il doppio nelle partite più importanti, comprese un paio di file di persone strette nell'ultimo anello dell'impianto. Notare in basso a destra l’apparecchio per i 30 secondi con le lampadine.
Tom Roy era lo straniero di coppa Korac della Brina.
Tony Gennari in sottomano.
Un passaggio schiacciato a terra di Roberto Brunamonti tra Sidney Wicks e Luigi Serafini.
Roberto Brunamonti in entrata contro Venezia tra Luigi Serafini, Paolo Gracis e Sidney Wicks.
Un imberbe Luca Colantoni all'esordio in Coppa Korac contro i turchi del Tofas Bursa.
Una conclusione di Cliff Meely da sotto canestro.
Nonostante il tiro da 3 sia stato inserito solo nel 1984, Gianfranco Sanesi è stato uno dei migliori specialisti.
Pino Danzi in contropiede seguito da Roberto Brunamonti.
Quante schiacciate ha fatto Willie Sojourner nella sua carriera?
Le auto dei tifosi parcheggiate davanti a casa Sojourner. Erano accorsi per dissuaderlo dal lasciare Rieti.
I tifosi invadono il giardino di casa Sojourner.
Willie Sojourner si affaccia alla finestra insieme a Zeno Fioritoni, giornalista de Il Messagero.
Willie Sojourner in giardino con i tifosi.
Willie ci pensa un po'.
Willie è risalito a casa e saluta dopo aver pronunciato la fatidica frase Willie no parte. Alle spalle c'è Zeno Fioritoni.
George Gervin (n. 44 con la maglia dei Virginia Squires) sfugge alla marcatura di Willie Sojourner. Lo scatto di Iceman è talmente fulmineo che il giocatore è sollevato dal parquet.
All'epoca il mensile Giganti del Basket, come facevano le squadre NBA, pubblicò lo Yearbook di tutte le squadre di serie A, con i profili di ogni giocatore, statistiche e informazioni varie. L'iniziativa, troppo costosa da un punto di vista editoriale, durò un solo anno. Il prezzo? 800 lire.