Campionati
1977 / 1978
Due le novità della stagione 1977-78. La più importante fu l’ok della Fip al tesseramento del secondo straniero. La seconda, questa solo per la Sebastiani, fu il cambio di sponsor. Dopo cinque gloriose stagioni il marchio Althea subentrava al marchio Brina, ma sempre di surgelati si trattava. Rispetto al campionato precedente, a parte il secondo straniero, le uniche novità furono l’addio di Kunderfranco a favore del lancio definitivo di Brunamonti come primo playmaker, la maggior responsabilizzazione di Blasetti e la sorprendente rinuncia a Sanesi, mal digerita da molti tifosi, che venne spedito da Pentassuglia a fare esperienza in serie D alla Minervini.
Dicevamo del secondo straniero da affiancare all’inamovibile Sojourner. A proposito: se Zio Willie è rimasto a Rieti per ben sei stagioni bisogna ringraziare una singolare regola in vigore all’epoca, in base alla quale uno straniero prima di cambiare squadra in Italia, doveva saltare una stagione. Naturalmente Sojourner si trovava fin troppo bene a Rieti, anche se proprio nel corso di questo campionato minacciò di andarsene alla vigilia dei playoff. Comunque, meglio per Rieti mentre Sojourner, troppo pigro per andar via un anno dall’Italia per poi tornare, non è mai potuto diventare una star in piazze come quelle di Milano, Bologna, Varese o Pesaro di cui è stato comunque un beniamino, pur da avversario.
Il secondo straniero, grazie al solito Percudani, fu Clifford Meely, il cui profilo è descritto nella sezione “Giocatori Stranieri”.
a regular season fu una marcia trionfale. Cliff e Willie combinavano per 42 punti, più di 20 rimbalzi e 5-6 stoppate a partita. Immarcabili in attacco, in difesa non facevano avvicinare nessuno e giocare vicino a loro rendeva tutto più facile per chiunque. L’Althea vinse le prime otto gare, compresa la trasferta a Vigevano che aveva allestito una squadra temibilissima attorno all’ex “pro” Clyde Mayes, al nazionale jugoslavo Damir Solman e ai due campioni Giulio Jellini e al compianto Claudio Malagoli.
Subito dopo l’impresa di Vigevano, l’Althea commise un passo falso perdendo 86-84 dopo un supplementare a Udine, allenata dall’ex coach NBA (perfino dei Los Angeles Lakers) Joe Mullaney, nelle cui fila militava un giovanissimo Jeff Wilkins che, dopo una eccellente carriera nell’NBA, sarebbe venuto a chiudere ingloriosamente la sua carriera proprio a Rieti nel 1987/88, anno della retrocessione in B1.
L’Althea vinse altre nove partite consecutive. Piccola parentesi: Meely si confermò un power forward (ala forte) devastante, soprattutto in difesa, essendo capace di marcare anche giocatori più piccoli di lui. Memorabile a tale proposito la sua difesa su George Bucci, play-guardia del Sapori Siena, ancora una volta battuto tra le proprie mura (85-98. Zampolini 27, Meely 26, Sojourner 22).
E così arrivò il match di ritorno col Mecap Vigevano. Rieti aveva vinto 17 partite su 18, vantava otto punti di vantaggio su Siena, il suo primato era ormai indiscutibile. Contro il Mecap, Sojourner e soci si rilassarono un po’ mentre i lombardi, cui serviva la vittoria per riagganciare Siena, erano motivatissimi. Morale: Vigevano vinse abbastanza agevolmente (81-94) e l’Althea si beccò un sonoro quanto ma immeritato coro “Venduti, venduti” dai 4000 tifosi reatini. Una delle poche brutte pagine registrate al Palaloniano.
Dopo il rientrato pericolo della fuga di Willie Sojourner – descritto nelle sezioni a lui dedicate – l’Althea, giunta prima in regular season, si qualificò, all’epoca era possibile, alla scudetto e nel suo giorne trovò la Xerox Milano dell’ex Lauriski, il Cinzano Milano dei due Mike, D’Antoni e Sylvester, e la Gabetti Cantù di Wingo e Lienhard. Superata agevolmente a Rieti la Xerox, l’Althea fece altrettanto a Milano con il Cinzano: tutti si aspettavano Sojourner e Meely, invece furono Brunamonti e Zampolini a segnare 50 punti in due fissando il risultato sull’ 83-91. Ma ci pensò Cantù a riportare l’Althea con i piedi a terra. Marzorati e soci infatti passarono al Palaloniano (81-90) facendo capire quanto fosse dura la legge dei più forti. Ma Brumanonti e soci impararono in fretta la lezione.
Grazie a un Meely (30) e ad uno Zampolini (24) stratosferici la Xerox fu sconfitta anche al Palalido (84-94) e la stessa sorte toccò al Cinzano nel match di ritorno (91-80: il trio Sojourner, Meely Zampolini ne infilò 67).
Il posto per una quanto mai inaspettata semifinale nei playoff scudetto era ormai assicurato. Per questo la sconfitta a Cantù 96-90, dove Sojourner segnò 43 punti, catturando una marea di rimbalzi e stoppando anche le mosche, fu del tutto platonica e servì più che altro a stabilire chi dovesse affrontare in semifinale l’imbattibile corazzata dei campioni d’Europa della MobilGirgi Varese.
La storia della semifinale con Varese e de l3° posto finale dell’Althea è descritta nella sezione Partite Storiche.