Willie Sojourner in gancio marcato da David Suttle.
In piedi (da sinistra): Gianfranco Lombardi, Luciano Vendemini, Mario Martini, Bob Lauriski, Francesco Marchetti, Roberto Faricelli (assistant coach). In ginocchio: Luigi Simeoni, Mauro Stagni, Pino Berrè, Paolo Vittori, Enzo Napoleoni, Bruno Bastianoni.
La Brina dopo l'arrivo di Tony Gennari e la partenza di Mario Martini.
In piedi (da sinistra): Gianfranco Lombardi, Bob Lauriski, Danilo Bianchi, Luciano Vendemini, Francesco Marchetti, Paolo Vittori.
In ginocchio: Enzo Napoleoni, Mauro Stagni, Pino Berrè, Luigi Simeoni, Tony Gennari
In piedi (da sinistra): Sandro Cordoni, Tony Gennari, Domenico Zampolini, Massimo Masini, Luciano Vendemini, Bob Lauriski, Francesco Marchetti, Mauro Cerioni, Gianfranco Lombardi. In ginocchio: Pasquale Berton, Luigi Simeoni, Bruno Bastianoni, Raul Altobelli, Arturo Guerrero, Mauro Stagni, Piero Torda, Emiliano Donati.
Il Palasport di Campoloniano appena inaugurato.
In piedi (da sinistra): Alessandro Cordoni, Mauro Cerioni, Bob Lauriski, Luciano Vendemini, Tom Roy, Domenico Zampolini, Enzo Donolato, Paolo Vittori, Pasquale Berton. In ginocchio: Luigi Simeoni, Gianfranco Sanesi, Mauro Stagni, Piero Torda, Frank Valenti, Tony Gennari, Luciano Mancin.
Da sinistra: Piero Torda, Franco Kunderfranco, Luca Blasetti, Domenico Zampolini, Mauro Cerioni, Willie Sojourner, Danilo Bianchi, Enrico Pettinari, Adolfo Marisi, Gianfranco Sanesi, Claudio Di Fazi, Roberto Brunamonti. Seduti: Alessandro Cordoni, Elio Pentassuglia, Pasquale Berton.
Il 27 Ottobre 1974, la Brina esordì finalmente nel nuovo impianto di Campoloniano, ospitando gli eterni rivali del Sapori Siena, grande antagonista durante il campionato della promozione in serie A e salita anch’essa nella massima serie insieme a Rieti. Il primo canestro ufficiale nel nuovo impianto lo segnò Massimo Masini, naturalmente in gancio, nel canestro opposto alla curva Terminillo. La partita, tra due maniaci della tattica come Gianfranco Lombardi e il suo rivale Ezio Cardaioli, ovviamente a basso punteggio, fu vinta dalla Brina per 65-62.
Nella foto: il cantiere del palasport
La Brina al Campo Scuola. Da sinistra: Luigi Simeoni, Piero Torda, Gianfranco Sanesi, Luca Blasetti, Bob Lauriski, Domenico Zampolini, Enzo Donolato, Luciano Mancin, Luciano Vendemini, Giuseppe Pitoni.
Nel 1974, per far fare esperienza ai giovani, il presidente Milardi, procurò lo sponsor Alco alla società di Palestrina, di cui Paolo Vittori divenne allenatore. Lo seguirono i giovani Gianfranco Sanesi, Antonio Olivieri, Luciano Mancin, Antonio Tony Milardi (figlio del presidente) e il veterano Roberto Salvatori.
In piedi (da sinistra): Paolo Vittori, Antonio Olivieri, Roberto Salvatori, Luciano Mancin, Danilo Bianchi.
In ginocchio: Tony Milardi, , , Gianfranco Sanesi, Busca (padre di Emiliano, futura stella del Banco Roma e di Siena).
Antonio Milardi, detto Tony, figlio del presidente Antonio Milardi, è stato un valido playmaker che giocò nella Brina promossa in serie A nel 1973 per poi passare in serie B, a Palestrina, con Sanesi e Olivieri. Forte fisicamente, tenace difensore, molto altruista, si dice che Tony avrebbe potuto fare un più carriera ad alto livello ma gli allenatori, per far veder che non volevano favorire il figlio del presidente (come qualcuno poi ammise), rimase sempre nelle leghe minori. Altri tempi. Tony giocò anche nella Minrvini che fu promossa in serie C nel 1979.
Oggi Tony, diplomato ISEF, bravissimo restauratore di mobili, fotografo e regista di filmati didattici apprezzati perfino dal Presidente Giorgio Napolitano, è il vice preside della scuola media di Casperia che si distingue per il livello di attenzione, superiore alla norma, dedicato sia alla crescita degli studenti che alla loro maturazione fisico-atletica. Infatti, nelle competizioni scolastiche sportive provinciali i ragazzi di Casperia sono sempre tra i primi classificati.
Elio Pentassuglia arrivò dopo l'esonero di Paolo Vittori
La postazione di Aldo Giordani, durante una telecronaca, vicino al presidente Renato Milardi e ad Elio Pentassuglia. Agli inizi non c’era alcuna protezione dietro alle panchine.
Blasetti a rimbalzo con David Suttle (Venezia)
Un time-out di Elio Pentassuglia col cappotto. Al palazzo faceva freddo.
Porta Cintia
Basta la parola. Anzi, la lettera.
Caroselli a porta Cintia.
La gioia dei tifosi ci permette anche di dare uno sguardo al look dell'epoca.
Per Brunamonti fu la prima stagione da titolare.
La figurina di Willie Sojourner ai tempi dei Virginia Squires (ABA).
Il playmaker italoamericano Frank Valenti guidava una Chevrolet Corvette da sogno.
Sanesi in contropiede.
Palazzetto delo Sport di piazzale Leoni. Una fase del riscaldamento prima della partita Brina Rieti-Sapori Siena. Renato Milardi è in mezzo a Pasquale Ardito, detto Ninì (a sinistra), e Luigi Compagnone che avrebbero arbitrato lo spareggio di Pesaro. Sullo sfondo, Luigi Simeoni e un giovanissimo Antonio Olivieri.
I New York Nets 1973/74
In ginocchio (da sinistra): Rod Thorn (vice allenatore), Ed Manning, Willie Sojourner, Billy Paultz, Julius Erving, Larry Kenon, Fritz Massman (massaggiatore).
In piedi: Dave De Busschere (vice presidente), John Williamson, Wendell Ladner, Mike Gale, Kevin Loughery (allenatore) Brian Taylor, Bill Melchionni, Al Skinner, Roy Boe (proprietario).
FOTO: ARCHIVIO LARRY BERMAN
Il gancio di Vendemini partiva da altezze irraggiungibili
Luciano Vendemini, a Rieti, oltre a maturazione tecnicamente mise anche su famiglia.
Nella foto (da sinistra): Alido Tozzi (consigliere della Sebastiani), Elio Pentassuglia, Renato Milardi, Vendemini, Laura Bruno, Sandro Cordoni.
L'ingresso degli spogliatoi degli arbitri e della Brina al palazzetto dello sport di piazzale Adolfo Leoni. In primo piano c'è il presidente Renato Milardi. Al suo fianco, Enzo Bonomi, dirigente accompagnatore della squadra.
Alle sue spalle, a sinistra, un giovane Otello Rinaldi che sarebbe divenuto presidente della Sebastiani nel 1983 subentrando proprio a Milardi.
Alle spalle a destra, il giornalista de Il Tempo, Flavio Fosso.
Sulle tribune: a sinistra, la signora senza occhiali è la moglie del Sindaco De Juliis. A destra, in giacca bianca, Claudio Dell'Uomo D'Arme, membro del consiglio direttivo della Sebastiani.
Le tribune del palazzetto non erano sufficienti e gli ospiti più importanti sedevano su delle panchine a bordo campo.
Da sinistra: Gabriella Meloni (coperto il marito Angelo, consigliere della società), in piedi Ettore SAletti, il preside Gorgo del Liceo Scientifico, il funzionario del CONI provinciale Buricchi, l'attore Francesco Mulè che è stato il doppiatore ufficiale di tutti i cartoni animati dell'orso Yoghi. In piedi Sandro Cordoni.
Il palAzzetto era talmente angusto che la gente sedeva anche ai bordi del campo, oltre le transenne, mentre la polizia faceva il possibile affinché i tifosi non entrassero in contatto coi giocatori. Eccone la prova: Bruno Bastianoni, in maglia Scatto Ibp Roma, che l'anno dopo sarebbe venuto a Rieti, riceve i complimenti dei giovani tifosi della Brina.
Bob Lauriski fu scelto per le sue doti di tiratore.
Lino Miluzzo, primo storico custode del palasport.
Vladimiro Camponeschi, per tutti Miro, titolare dell’edicola in viale Matteucci, primo storico speaker del palasport fino al 1988, nonché arbitro, ma soprattutto ufficiale di campo con alle spalle centinaia di partite di serie A e internazionali.
Mike Grosso fu visionato in un provino a porte chiuse al Palaloniano
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Pagina 35 con le immagini dei tifosi reatini e di Vigevano, tra cui il saluto di Bruno Alvisini (figlio di Aldo, dirigente del settore giovanile della Sebastiani e scopritore di Zampolini e Brunamonti) che giocava nelle giovanili della Sebastiani e poi avrebbe allenato la Minervini in serie C. Con lui in bicicletta c'è Carlo Vidimari.
In un'altra foto Paolo Bergonzoni e Luigi Simeoni scherzano con dei bambini.
Nello spareggio di Pesaro la Brina stette sempre in vantaggio di 6-8 punti. A circa un minuto dalla fine questo tap-in di Luigi Simeoni siglò il +10 chiudendo ogni discorso.
Vinto lo spareggio, non poteva mancare il tuffo in mare.
Da sinistra: Gianfranco Lombardi, Francesco Marchetti, Luigi Simeoni, Pino Berrè (con la tuta!), Raul Altobelli.
Luciano Vendemini, in maglia Chinamartini Torino, marca Willie Sojourner.
ITALIA - U.S.A.: 74 - 78
U.S.A. (da sinistra): Ernie Grunfeld, Johnny Davis, Bruce Parkinson, Joe Hassett, Otis Birdsong, Leon Douglas, James White, Tom LaGarde, Mark Olberding, Wayne Tree Rollins, Norm Cook, Robert Parish, Marvin Harshman (coach), Jud Heathcote (assistant coach).
ITALIA - U.S.A.: 74-78
ITALIA (Da sinistra): Marino Zanatta, Carlo Recalcati, Lorenzo Carraro, Pierluigi Marozarti, Paolo Bianchi, Ivan Bisson, Sergio Rizzi, Loris Benelli, Fabrizio Della Fiori, Renzo Bariviera, Dino Meneghin, Luciano Vendemini.
Fabrizio Della Fiori va a canestro sotto gli occhi d Mark Olberding (12) e Robert Parish (15).
Dopo essere stato scelto al 3° giro dai Cleveland Cavaliers, nel 1974, Kevin Restani approdò ai Milwaukee Bucks di Kareem Abdul Jabbar. Avrebbe giocato 8 anni nell'NBA e poi, nel 1982, sarebbe giunto a Livorno, dove sarebbe rimasto 4 anni. Dopo il campionato 1986/87, a Forlì, Restani avrebbe chiuso la carriera nella stagione successiva a Rieti.
Nell'estate del 1974, il vulcanico presidente MIlardi, fece allestire la Brina All Stars, sullo stile delle formazioni estive di giocatori americani guidate da Jim Mc Gregor e sponsorizzate dalla Gillette o dalla Riccadonna. Lo scopo era quello di far fare esperienza ai giovani e agli uomini della panchina, oltre a dare una scandagliata al mercato USA. Fu così che arrivarono due playmaker coi fiocchi come Charlie Yelverton, un vero fuoriclasse, e Jim Foster che andarono poi a giocare rispettivamente a Varese e Novara. Ovviamente Rieti, dal momento che in quegli anni si giocava con un solo straniero, non poteva permettersi il lusso di prendere un playmaker e liberarsi di Lauriski, che si tenne ben stretto.
In piedi (da sinistra): Mario Faricelli (assistant coach), Bob Lauriski, Jenkins, Randy Noll, Jim Rozier (2.21), , Gianfranco Lombardi, Luigi Simeoni.
In ginocchio: , Jim Foster, Bruno Bastianoni, Chestnut, Raul Altobelli, Charlie Yelverton
Non si era mai vista a Rieti un'auto così.
Lauriski in entrata marcato da Dino Meneghin.
Arturo Guerrero in una delle partite amichevoli giocate a Rieti al Palazzetto di Piazzale Leoni in attesa che terminasse la costruzione del palasport di Campoloniano.
Mauro Cerioni in palleggio.
Bob Lauriski segnò più di 26 punti a partita.
Il servizio de Il Messaggero.
Il servizio de Il Tempo
In occasione della seconda partita casalinga la Brina trovò un’altra novità: la Rai Tv sbarcò al Palaloniano. La rivale di turno era la Mobilquattro Milano. Partita combattutissima. Lauriski scrisse 36 ma Chuck Jura, detto lo Sceriffo del Nebraska, mancino, dall’immarcabile tiro in avvitamento ricadendo all’indietro, rispose con 33 e rovinò la festa ai padroni di casa che persero 83-84. Ovviamente il telecronista di quella partita era il mitico Aldo Giordani, qui mentre intervista Renato Milardi.
La prima confortevole tribuna stampa a bordo campo, imbottita con cuscini. Su ogni sportello c’era scritta la testata giornalistica. Sedere lì era motivo di prestigio e distinzione tra i giornalisti.
Da sinistra: Arturo Guerrero, Tony Gennari, Luciano Vendemini.
Luciano Vendemini stretto tra due avversari.
Da sinistra: Bob Lauriski, Luciano Vendemini (con la palla), sullo sfondo Mauro Cerioni , Tony Gennari.
Da sinistra: Arturo Guerrero, Tony Gennari in palleggio.
Quando Julius Erving esordì tra i professionisti, nel 1971, oltre il 50 per cento dei giocatori nella NBA e nella ABA era bianca. Quando si ritirò, nel 1987, gli atleti di colore avevano assunto il predominio. Doctor J è stato il prototipo del moderno giocatore di basket: appena 2 metri (rubava qualche centimetro in più grazie alla capigliatura stile afro, tipica di quegli anni tra i neri) mezzi atletici spaventosi, grande fantasia ed eleganza nelle soluzioni di tiro, cui aggiungeva la prerogativa di maneggiare il pallone con una mano sola come fosse una palla da tennis, anche se ciò non gli consentiva percentuali elevate nel tiro da fuori. Trasformò la schiacciata in vera e propria arte.
Julius Erving è stato l'unico vero precursore di Michael Jordan (innanzitutto) e poi dei vari David Thompson, Dominique Wilkins, Vince Carter e via dicendo.
Doctor J ha vinto 2 titoli ABA con i New York Nets, e uno con i Philadelphia 76ers. E' stato 3 volte MVP nell'ABA, 1 volta MVP nell'NBA. Ha disputato 11 All Stars Game NBA con 20.1 punti di media risultando 2 volte MVP.
Julius Erving è stato senza dubbio tra i primi 10-15 giocatori di tutti i tempi, includendo tutti i ruoli, dal playmaker al pivot.
Guardate da quanto lontano tirava lontano Gennari.
Una delle prime apparizioni in serie A di Gianfranco Sanesi.
Un inedito Zampolini vola alto a canestro.
Vendemini era imprendibile a quelle altezze.
Luciano Vendemini era già stato convocato in nazionale prima di venire a Rieti. Eccolo in una fotografia insieme al futuro compagno di squadra nella Brina, Mauro Cerioni.
In piedi (da sinistra): Marino Zanatta, Ivan Bisson, Renzo Bariviera, Luciano Vendemini, Vittorio Ferracini, Fabrizio Della Fiori, Luigi Serafini.
In ginocchio: Gianni Bertolotti, Giulio Jellini, Pino Brumatti, Pierluigi Marzorati, Mauro Cerioni.
Luciano Vendemini fu valutato 100 milioni di lire.
Masini sotto canestro contrastato dal mitico Jim McDaniels.
Il playmaker Stagni era alla terza stagione a Rieti.
La prima riunione della Lega Pallacanestro serie A. Renato Milardi, in piedi, è il 6° da sinistra. Giancarlo Gualco (Gm di Varese) è l'l8°, il 9° è Cesare Rubini (Milano), il 16° è Lello Morbelli (Cantù). il 2° da sinistra seduto al tavolo è Gianluigi Porelli (presidente della Virtus Bologna)
Quando Paolo Vittori giunse a Rieti, si era ritirato da una anno ma disputò ugualmente una grande stagione.
A inizio stagione la Brina fu affidata a Paolo Vittori, qui mentre dirige Domenico Zampolini e Luigi Simeoni.
La copertina del libro Rieti nel canestro, scritto per celebrare la promozione della Brina in Serie A da Sergio Cacciagrano, giornalista de Il Messaggero e del Corriere dello Sport, che fu anche il primo radiocronista assoluto delle partite della Sebastiani.
Tom Roy era lo straniero di coppa Korac della Brina.
Tony Gennari in sottomano.
Quante schiacciate ha fatto Willie Sojourner nella sua carriera?
George Gervin (n. 44 con la maglia dei Virginia Squires) sfugge alla marcatura di Willie Sojourner. Lo scatto di Iceman è talmente fulmineo che il giocatore è sollevato dal parquet.
All'epoca il mensile Giganti del Basket, come facevano le squadre NBA, pubblicò lo Yearbook di tutte le squadre di serie A, con i profili di ogni giocatore, statistiche e informazioni varie. L'iniziativa, troppo costosa da un punto di vista editoriale, durò un solo anno. Il prezzo? 800 lire.