Alcuni giocatori della SNIA promossa in serie B.
In piedi (da sinistra): Battestin, Galliano, Simeoni, Salvatori.
In ginocchio: Altobelli, Cordoni, Berrè.
In ginocchio (da sinistra): Paolo Bergonzoni, Luigi Simeoni, Pino Berrè, Raul Altobelli, Gianfranco Sanesi. In piedi: Antonio Olivieri, Giovanni Bacci, Francesco Marchetti, Renato Milardi, Gianfranco Lombardi, Roberto Salvatori, Enzo Napoleoni.
In piedi (da sinistra): Gianfranco Lombardi, Luciano Vendemini, Mario Martini, Bob Lauriski, Francesco Marchetti, Roberto Faricelli (assistant coach). In ginocchio: Luigi Simeoni, Mauro Stagni, Pino Berrè, Paolo Vittori, Enzo Napoleoni, Bruno Bastianoni.
La Brina dopo l'arrivo di Tony Gennari e la partenza di Mario Martini.
In piedi (da sinistra): Gianfranco Lombardi, Bob Lauriski, Danilo Bianchi, Luciano Vendemini, Francesco Marchetti, Paolo Vittori.
In ginocchio: Enzo Napoleoni, Mauro Stagni, Pino Berrè, Luigi Simeoni, Tony Gennari
Renato Milardi con Franco Arese che gareggiava per l'Alco Atletica Rieti, nata per volontà del presidente della Sebastiani, e che fu campione d'Europa nel 1976, grazie anche ad atleti come Marcello Fiasconaro, Pietro Mennea, Sara Simeoni e altri ancora.
Giunto all’Alco Atletica, fu proposto a Franco Arese di fare una corsetta promozionale per le vie reatine. Con lui c’erano alcuni giovani atleti tra cui Massimo Cavoli, oggi redattore de Il Messaggero, che avrebbe poi seguito la Sebastiani a Liegi per la finale di Korac. ”Arese partì dal Campo Scuola – ricorda Cavoli - e noi dietro. Giunto a Porta Cintia, pensammo girasse a destra verso il centro. Invece vide viale Mariani, che nel ’72 era molto meno trafficato e, attratto dal lungo rettilineo alberato disse ‘Che bello’ e partì. Arese, con la sua lunga falcata, trotterellava senza problemi a 4 minuti al chilometro, che per noi era una media da allenamento durissimo. Nessuno però voleva mollare davanti al campione. Soffrendo come cani, mentre altri ci seguivano in bici o in moto, dopo 4 km. a quel ritmo, arrivammo a 4 Strade dove, grazie a Dio, Arese si fermò a firmare autografi. Neanche riprendemmo fiato che Franco era già ripartito e noi dietro, disperati. Piano piano il gruppo perse dei pezzi e si assottigliò. Ritornati in viale della Gioventù, dopo oltre 9 km., sempre a quella cadenza per noi infernale, eravamo rimasti Andrea Milardi, Carlo Granati, Giampiero Spadoni e il sottoscritto. Non ne potevamo più! Quando scorgemmmo il Campo Scuola ci parve un’oasi nel deserto. Finalmente ci fermammo. Arese, freschissimo dopo la passeggiata, si fermò a parlare e a firmare autografi. Noi, invece, stramazzammo distrutti all’ombra di un albero nel prato del Campo Scuola a riprederci. Non lo dimenticherò mai”.
Nella foto: i superstiti della passeggiata con Franco Arese. Da sinistra: Carlo Granati, Andrea Milardi (fratello del presidente Renato e attuale deus ex machina della Atletica Studentesca Reatina), Giampiero Spadoni e Mssimo Cavoli.
Porta Cintia
Basta la parola. Anzi, la lettera.
Caroselli a porta Cintia.
La gioia dei tifosi ci permette anche di dare uno sguardo al look dell'epoca.
Gino Colantoni, vero e proprio leader dei custodi degli impianti sportivi di Rieti, mentre falcia l'erba del Campo Scuola di cui si è sempre occupato, come dell’adiacente palazzetto. Inoltre è sempre stato il punto principale di riferimento della cura del palasport di Campoloniano.
Palazzetto delo Sport di piazzale Leoni. Una fase del riscaldamento prima della partita Brina Rieti-Sapori Siena. Renato Milardi è in mezzo a Pasquale Ardito, detto Ninì (a sinistra), e Luigi Compagnone che avrebbero arbitrato lo spareggio di Pesaro. Sullo sfondo, Luigi Simeoni e un giovanissimo Antonio Olivieri.
L'ingresso degli spogliatoi degli arbitri e della Brina al palazzetto dello sport di piazzale Adolfo Leoni. In primo piano c'è il presidente Renato Milardi. Al suo fianco, Enzo Bonomi, dirigente accompagnatore della squadra.
Alle sue spalle, a sinistra, un giovane Otello Rinaldi che sarebbe divenuto presidente della Sebastiani nel 1983 subentrando proprio a Milardi.
Alle spalle a destra, il giornalista de Il Tempo, Flavio Fosso.
Sulle tribune: a sinistra, la signora senza occhiali è la moglie del Sindaco De Juliis. A destra, in giacca bianca, Claudio Dell'Uomo D'Arme, membro del consiglio direttivo della Sebastiani.
Le tribune del palazzetto non erano sufficienti e gli ospiti più importanti sedevano su delle panchine a bordo campo.
Da sinistra: Gabriella Meloni (coperto il marito Angelo, consigliere della società), in piedi Ettore SAletti, il preside Gorgo del Liceo Scientifico, il funzionario del CONI provinciale Buricchi, l'attore Francesco Mulè che è stato il doppiatore ufficiale di tutti i cartoni animati dell'orso Yoghi. In piedi Sandro Cordoni.
Il palAzzetto era talmente angusto che la gente sedeva anche ai bordi del campo, oltre le transenne, mentre la polizia faceva il possibile affinché i tifosi non entrassero in contatto coi giocatori. Eccone la prova: Bruno Bastianoni, in maglia Scatto Ibp Roma, che l'anno dopo sarebbe venuto a Rieti, riceve i complimenti dei giovani tifosi della Brina.
Bob Lauriski fu scelto per le sue doti di tiratore.
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Pagina 35 con le immagini dei tifosi reatini e di Vigevano, tra cui il saluto di Bruno Alvisini (figlio di Aldo, dirigente del settore giovanile della Sebastiani e scopritore di Zampolini e Brunamonti) che giocava nelle giovanili della Sebastiani e poi avrebbe allenato la Minervini in serie C. Con lui in bicicletta c'è Carlo Vidimari.
In un'altra foto Paolo Bergonzoni e Luigi Simeoni scherzano con dei bambini.
Nello spareggio di Pesaro la Brina stette sempre in vantaggio di 6-8 punti. A circa un minuto dalla fine questo tap-in di Luigi Simeoni siglò il +10 chiudendo ogni discorso.
Vinto lo spareggio, non poteva mancare il tuffo in mare.
Da sinistra: Gianfranco Lombardi, Francesco Marchetti, Luigi Simeoni, Pino Berrè (con la tuta!), Raul Altobelli.
Un giovanissimo Kevin Restani con la maglia di USF (università di San Francisco) prima ancora di passare nell'NBA. Avrebbe disputato la sua ultima stagione da giocatore nel 1987/88 a Rieti.
Nell'estate del 1974, il vulcanico presidente MIlardi, fece allestire la Brina All Stars, sullo stile delle formazioni estive di giocatori americani guidate da Jim Mc Gregor e sponsorizzate dalla Gillette o dalla Riccadonna. Lo scopo era quello di far fare esperienza ai giovani e agli uomini della panchina, oltre a dare una scandagliata al mercato USA. Fu così che arrivarono due playmaker coi fiocchi come Charlie Yelverton, un vero fuoriclasse, e Jim Foster che andarono poi a giocare rispettivamente a Varese e Novara. Ovviamente Rieti, dal momento che in quegli anni si giocava con un solo straniero, non poteva permettersi il lusso di prendere un playmaker e liberarsi di Lauriski, che si tenne ben stretto.
In piedi (da sinistra): Mario Faricelli (assistant coach), Bob Lauriski, Jenkins, Randy Noll, Jim Rozier (2.21), , Gianfranco Lombardi, Luigi Simeoni.
In ginocchio: , Jim Foster, Bruno Bastianoni, Chestnut, Raul Altobelli, Charlie Yelverton
Lauriski in entrata marcato da Dino Meneghin.
Il servizio de Il Messaggero.
Il servizio de Il Tempo
Tony Gennari era soprannominato lo Zingaro perchè aveva cambiato molte squadre. Eccolo con la maglia di Venezia, marcato da Aldo Ossola (Ignis Varese).
Luciano Vendemini era già stato convocato in nazionale prima di venire a Rieti. Eccolo in una fotografia insieme al futuro compagno di squadra nella Brina, Mauro Cerioni.
In piedi (da sinistra): Marino Zanatta, Ivan Bisson, Renzo Bariviera, Luciano Vendemini, Vittorio Ferracini, Fabrizio Della Fiori, Luigi Serafini.
In ginocchio: Gianni Bertolotti, Giulio Jellini, Pino Brumatti, Pierluigi Marzorati, Mauro Cerioni.
Luciano Vendemini fu valutato 100 milioni di lire.
Quando Paolo Vittori giunse a Rieti, si era ritirato da una anno ma disputò ugualmente una grande stagione.
La copertina del libro Rieti nel canestro, scritto per celebrare la promozione della Brina in Serie A da Sergio Cacciagrano, giornalista de Il Messaggero e del Corriere dello Sport, che fu anche il primo radiocronista assoluto delle partite della Sebastiani.
Una fase di una gara disputata al Palazzetto dello Sport di Viale Tiziano a Roma contro la Ricci Sport. A rimbalzo: tutta la grinta di Francesco Marchetti. Alle sue spalle Battestin.