La stagione 1972/73 è descritta nella sezione Partite Storiche all'interno del resoconto dello spareggio di Pesaro.
In ginocchio (da sinistra): Paolo Bergonzoni, Luigi Simeoni, Pino Berrè, Raul Altobelli, Gianfranco Sanesi. In piedi: Antonio Olivieri, Giovanni Bacci, Francesco Marchetti, Renato Milardi, Gianfranco Lombardi, Roberto Salvatori, Enzo Napoleoni.
Renato Milardi con Franco Arese che gareggiava per l'Alco Atletica Rieti, nata per volontà del presidente della Sebastiani, e che fu campione d'Europa nel 1976, grazie anche ad atleti come Marcello Fiasconaro, Pietro Mennea, Sara Simeoni e altri ancora.
Giunto all’Alco Atletica, fu proposto a Franco Arese di fare una corsetta promozionale per le vie reatine. Con lui c’erano alcuni giovani atleti tra cui Massimo Cavoli, oggi redattore de Il Messaggero, che avrebbe poi seguito la Sebastiani a Liegi per la finale di Korac. ”Arese partì dal Campo Scuola – ricorda Cavoli - e noi dietro. Giunto a Porta Cintia, pensammo girasse a destra verso il centro. Invece vide viale Mariani, che nel ’72 era molto meno trafficato e, attratto dal lungo rettilineo alberato disse ‘Che bello’ e partì. Arese, con la sua lunga falcata, trotterellava senza problemi a 4 minuti al chilometro, che per noi era una media da allenamento durissimo. Nessuno però voleva mollare davanti al campione. Soffrendo come cani, mentre altri ci seguivano in bici o in moto, dopo 4 km. a quel ritmo, arrivammo a 4 Strade dove, grazie a Dio, Arese si fermò a firmare autografi. Neanche riprendemmo fiato che Franco era già ripartito e noi dietro, disperati. Piano piano il gruppo perse dei pezzi e si assottigliò. Ritornati in viale della Gioventù, dopo oltre 9 km., sempre a quella cadenza per noi infernale, eravamo rimasti Andrea Milardi, Carlo Granati, Giampiero Spadoni e il sottoscritto. Non ne potevamo più! Quando scorgemmmo il Campo Scuola ci parve un’oasi nel deserto. Finalmente ci fermammo. Arese, freschissimo dopo la passeggiata, si fermò a parlare e a firmare autografi. Noi, invece, stramazzammo distrutti all’ombra di un albero nel prato del Campo Scuola a riprederci. Non lo dimenticherò mai”.
Nella foto: i superstiti della passeggiata con Franco Arese. Da sinistra: Carlo Granati, Andrea Milardi (fratello del presidente Renato e attuale deus ex machina della Atletica Studentesca Reatina), Giampiero Spadoni e Mssimo Cavoli.
Porta Cintia
Basta la parola. Anzi, la lettera.
Caroselli a porta Cintia.
La gioia dei tifosi ci permette anche di dare uno sguardo al look dell'epoca.
Gino Colantoni, vero e proprio leader dei custodi degli impianti sportivi di Rieti, mentre falcia l'erba del Campo Scuola di cui si è sempre occupato, come dell’adiacente palazzetto. Inoltre è sempre stato il punto principale di riferimento della cura del palasport di Campoloniano.
Palazzetto delo Sport di piazzale Leoni. Una fase del riscaldamento prima della partita Brina Rieti-Sapori Siena. Renato Milardi è in mezzo a Pasquale Ardito, detto Ninì (a sinistra), e Luigi Compagnone che avrebbero arbitrato lo spareggio di Pesaro. Sullo sfondo, Luigi Simeoni e un giovanissimo Antonio Olivieri.
L'ingresso degli spogliatoi degli arbitri e della Brina al palazzetto dello sport di piazzale Adolfo Leoni. In primo piano c'è il presidente Renato Milardi. Al suo fianco, Enzo Bonomi, dirigente accompagnatore della squadra.
Alle sue spalle, a sinistra, un giovane Otello Rinaldi che sarebbe divenuto presidente della Sebastiani nel 1983 subentrando proprio a Milardi.
Alle spalle a destra, il giornalista de Il Tempo, Flavio Fosso.
Sulle tribune: a sinistra, la signora senza occhiali è la moglie del Sindaco De Juliis. A destra, in giacca bianca, Claudio Dell'Uomo D'Arme, membro del consiglio direttivo della Sebastiani.
Le tribune del palazzetto non erano sufficienti e gli ospiti più importanti sedevano su delle panchine a bordo campo.
Da sinistra: Gabriella Meloni (coperto il marito Angelo, consigliere della società), in piedi Ettore SAletti, il preside Gorgo del Liceo Scientifico, il funzionario del CONI provinciale Buricchi, l'attore Francesco Mulè che è stato il doppiatore ufficiale di tutti i cartoni animati dell'orso Yoghi. In piedi Sandro Cordoni.
Il palAzzetto era talmente angusto che la gente sedeva anche ai bordi del campo, oltre le transenne, mentre la polizia faceva il possibile affinché i tifosi non entrassero in contatto coi giocatori. Eccone la prova: Bruno Bastianoni, in maglia Scatto Ibp Roma, che l'anno dopo sarebbe venuto a Rieti, riceve i complimenti dei giovani tifosi della Brina.
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Pagina 35 con le immagini dei tifosi reatini e di Vigevano, tra cui il saluto di Bruno Alvisini (figlio di Aldo, dirigente del settore giovanile della Sebastiani e scopritore di Zampolini e Brunamonti) che giocava nelle giovanili della Sebastiani e poi avrebbe allenato la Minervini in serie C. Con lui in bicicletta c'è Carlo Vidimari.
In un'altra foto Paolo Bergonzoni e Luigi Simeoni scherzano con dei bambini.
Nello spareggio di Pesaro la Brina stette sempre in vantaggio di 6-8 punti. A circa un minuto dalla fine questo tap-in di Luigi Simeoni siglò il +10 chiudendo ogni discorso.
Vinto lo spareggio, non poteva mancare il tuffo in mare.
Da sinistra: Gianfranco Lombardi, Francesco Marchetti, Luigi Simeoni, Pino Berrè (con la tuta!), Raul Altobelli.
Un giovanissimo Kevin Restani con la maglia di USF (università di San Francisco) prima ancora di passare nell'NBA. Avrebbe disputato la sua ultima stagione da giocatore nel 1987/88 a Rieti.
Il servizio de Il Messaggero.
Il servizio de Il Tempo
La copertina del libro Rieti nel canestro, scritto per celebrare la promozione della Brina in Serie A da Sergio Cacciagrano, giornalista de Il Messaggero e del Corriere dello Sport, che fu anche il primo radiocronista assoluto delle partite della Sebastiani.