Dal Belgio con furore. Infatti, come Tony Zeno, Dan Gay e Morris Finley, anche Jerry Green fu pescato da quelle parti nel 2008 da Rieti, precisamente a Ostenda, dove sarebbe poi finito Pervis Pasco.
Green aveva peregrinato a lungo in Europa, tra Germania, Polonia e Belgio, senza mai trovare estimatori nelle leghe più importanti. Qualche volta era stato già sul punto di venire in Italia ma, alla fine, il coach di turno gli aveva sempre preferito un playmaker più alto, o più atletico, o più realizzatore, o più veloce, o più forte in penetrazione o quello che volete voi, finchè, un po’ perché costava poco, un po’ perché Alessandro Giuliani ci aveva visto bene, il caro Jerry approdò alla Nuova Sebastiani.
Comunque Green ci mise un po’ a farsi apprezzare: in precampionato non fu brillantissimo e anche nelle prime gare di regular season sembrò palesare i difetti per cui altri allenatori lo avevano già scartato. Probabilmente un altro club con minori difficoltà di quelle che stava attraversando la NSB lo avrebbe già tagliato. Invece Green in qualche modo rimase e, dopo 8 partite a meno di 7 punti di media, esplose nella rocambolesca sconfitta interna contro Teramo (84-88) segnando 22 punti: da quella sera prese definitivamente in mano le redini della squadra, risolvendo anche alcune partite chiave inventando canestri o azioni sensazionali.
Sostanzialmente Green possiede un po’ tutti i difetti per cui è stato sottovalutato da altri tecnici. Come suol dirsi, non eccelle in nulla ma fa tante cose bene però, sotto la guida di Lino Lardo, mai coach è stato più adatto a Green, questo playmaker della Louisiana ha completatao la maturazione a più alti livelli, convincendo subito Cantù, che non se ne è assolutamente pentita, a metterlo sotto contratto nel 2009-10.