Durante la pausa del campionato 2004-05 per la disputa della Coppa di Legadue fece il suo approdo a Rieti Jimmie Snap Hunter (1977; 1.94), giocatore maturato nelle leghe minori USA, il quale, prima di lasciare la CBA, dove giocava nei Gary Steelheads, aveva infilato tre partite consecutive a 40 punti di media. Fu un inseguimento non facile, dopo i rifiuti di Billy Thomas, Matt Carroll (fratello del Pat che sarebbe venuto in prova a Rieti nell’estate 2005) e Ricky Minard. Capace di giocare anche in regia, buon tiratore, difensore e saltatore, Hunter, bravo ragazzo ma un po’ chiuso e taciturno, venne a Rieti accompagnato dal simpaticissimo fratello Anthony, pittoresco personaggio il quale non solo gli fece da public relation man favorendo così l’ambientamento di Jimmie che poté concentrarsi solo sul basket, ma trovò anche modo di giocare in una squadra locale di prima divisione.
La permanenza di Hunter a Rieti non fu comunque tranquilla perché il suo agente americano tentò di liberare il suo cliente in quanto i Dallas Mavericks parevano essere interessati a Snap. Il braccio di ferro durò meno di una settimana: Papalia tenne duro negando il nullaosta al giocatore mentre l’interesse di Dallas lentamente scemò. Fu una vera fortuna, visto che di lì a poche settimane la NSB avrebbe perso sia DeMarco Johnson che David Hawkins. In ogni caso, va lodata la professionalità di Hunter che, nonostante tutto, si sarebbe comportato benissimo fino al termine della stagione disputando una eccellente quarto di finale di playoff contro gli eterni rivali di Montegranaro, dove per poco non ci scappò una clamorosa rivincita della finale di promozione in Legadue persa l’anno precedente. Società e tifosi avrebbero volentieri confermato Hunter che, però, aveva l'idea fissa dell'NBA. Dopo un altro paio di tentativi falliti, finalmente Snap si convinse a tornare in Europa: in Spagna però, in una situazione tecnicamente ed economicamente di livello superiore.