Washington Derell Lacero
Nazione: Stati Uniti d'America
 
 

Ottenuta la sospirata promozione in Legadue, nell’estate del 2004, la Nuova Sebastiani decise di andare, come dire, sull’usato sicuro prendendo due giocatori che conoscevano bene l’Europa e l’Italia. La prima scelta cadde sull’ala-pivot DeMarco Johnson che fu affiancato dall’ala piccola Derell Lacero (mai secondo nome sarebbe stato più profetico) Washington (1971; 1.98): anch’egli con alle spalle tanti campionati in Europa, tra cui due effettivamente buoni a Trieste, in A1, e ad Osimo, in Legadue nel 2001/02, cioè due stagioni prima della promozione della Sebastiani. Però, nonostante collezionasse ovunque buone statistiche, Washington cambiava squadra quasi a ogni stagione: per ottenere  ingaggi più alti o per altro? Effettivamente qualche voce su un carattere un po’ chiuso ed egocentrico circolava già sul suo conto, però l’ottima stagione disputata a Osimo (23.8 punti di media col 37.7% da tre) fece passare in secondo piano il fatto che, mentre la Sebastiani stava giocando il suo ultimo campionato in B1, Washington, approdato in LEB 1 (l’equivalente spagnolo della Legadue), era stato trasferito a metà stagione dal Caceres, all’Aracena che retrocedette dritto dritto in LEB 2. Ciò nonostante, sulle piste di Washington c’era anche Novara, a cui la Sebastiani lo strappò quando ormai Derell stava per firmare il contratto coi piemontesi.
Come sua abitudine DeMarco Johnson si presentò al raduno di precampionato una decina di chili sovrappeso e con un principio di flebite a un polpaccio che richiese un supplemento di visite mediche prima di ottenere l’idoneità fisica. Col senno di poi, quello sarebbe stato un valido motivo da prendere al volo per provare a tagliarlo. Tuttavia, sia questo episodio, sia qualche piccola avvisaglia di scarso feeling tra Washington e un paio di compagni emersa nei primi allenamenti, passarono in second’ordine dal momento che la Sebastiani disputò una preseason ricca di vittorie, nonostante la perdurante assenza di Feliciangeli, che era in bacino di carenaggio ad Ancona a rimettere a posto un ginocchio scricchiolante. I soliti cinici fecero però la tara all’incoraggiante precampionato della Tris nel quale furono battute Reggio Calabria, Caserta, Fabriano, Montegranaro e Ferrara tutte ampiamente incomplete. Ben pochi dettero peso a questi piccoli segnali: tutto sommato Washington segnava tanti punti, DeMarco entro qualche settimana avrebbe smaltito flebite e chili di troppo e poi gli italiani, Bagnoli in testa, avrebbero fatto a turno il loro dovere. Inoltre doveva ancora rientrare Feliciangeli e, infine, Maurizio Lasi poteva sempre giocarsi l’asso nella manica del terzo straniero che ancora non era stato tesserato. Con questo ottimismo si partì per l’esordio in campionato a Bologna, contro quella stessa Virtus a cui nel 1980 la Sebastiani contese l’accesso alla finale scudetto.
Purtroppo i risultati furono deludenti. Ma se, tutto sommato, grazie al mestiere e all’esperienza Johnson si comportava dignitosamente, Washington, invece era un disastro costringendo Lasi a iniziare a scandagliare il mercato straniero per trovare un elemento da affiancare all’abulico extracomunitario, visto che la NSB era partita con due soli americani invece dei tre ammessi, sperando che così le sue prestazioni migliorassero. Fu tutto inutile: dopo 8 giornate la Nuova Sebastiani (4 punti insieme a Caserta, con 2 vinte e 6 perse) era terzultima davanti a Sassari (2) e a Osimo (0). Bisognava correre ai ripari. Nel frattempo i tifosi più cinici, riguardo alle scelte estive sia sugli americani sia di partire con due soli stranieri, recitavano il classico l’avevo detto io.
E così, come un falco (nomen omen) piombò a Rieti David Hawkins che, nella gara d’esordio contro Osimo, segnò 18 punti, caricandosi letteralmente la squadra sulle spalle nelle battute finali del match trascinandola alla vittoria sui marchigiani (90-79). Washington, invece, ormai divenuto un corpo estraneo, venne tenuto in panchina nelle battute decisive del match. La scure del taglio si abbatté inesorabilmente su di lui e fu ceduto in A1 a Varese, dove ben presto subì lo stesso destino.

Nella foto: Derell Washington marcato da Thomas Mobley, all'epoca a Fabriano, e che l'anno dopo sarebbe arrivato alla NSB.

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