Lampley Lemone
Nazione: Stati Uniti d'America
 
 

Quando approdò a Rieti nel 1986, Lemone Lampley (nella foto con la maglia numero 16), 2^ scelta dei Seattle Supersonics, da De Paul University, era un giocatore tutto da inventare. Soliti 2.07 di grande elevazione, ma tecnica approssimativa. Ricordava Lee Johnson e Claude Riley.
«Lemone – racconta Riccardo Esposito – non sapeva fare il terzo tempo ma aveva notevolissimi margini di miglioramento e grazie agli insegnamenti di Giancarlo Asteo, progredì a vista d’occhio». Effettivamente i suoi fondamentali erano un po’ grezzi e anche tatticamente aveva molto da imparare: il suo miglior movimento era la sospensione in avvitamento da qualsiasi punto del campo si trovasse. Però, le attenzioni del compianto Giancarlo Asteo e, poi, di Nico Messina ebbero il loro effetto su un ragazzo intelligente e voglioso di imparare, contribuendo alla crescita di un giocatore che, nelle annate successive, si rivelò un giocatore preziosissimo per Siena e che, nel 1994, arrivò a disputare una finale scudetto con la maglia di Trieste.
A Rieti il nome di Lampley resta legato sia alla miracolosa permanenza in serie A2 ottenuta nel 1987 dalla Corsa Tris, che alla sua proverbiale gelosia che lo portava a chiudere dentro casa, ogni volta che andava a fare l’allenamento, la sua assai poco avvenente fidanzata. Come dire: non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace.

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1986/87 LA SQUADRA
LEMONE LAMPLEY
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