Nel 1981, dato l’addio a Pino Danzi e a Irvin Kiffin, ad affiancare il trio Sojourner-Brunamonti-Sanesi arrivarono la promozione di Luca Blasetti in quintetto base e l’ingagggio di Anthony Michael Zeno, segnalato ad Attilio Pasquetti durante gli spostamenti di Coppa Korac, in quanto segnava valanghe di punti nel campionato belga col Maes Pils Mechelen. Qualcuno se lo ricordava anche perché una sera il TG2 Sport aveva trasmesso un filmato in cui si vedeva Zeno distruggere un tabellone con una schiacciata in una partita di coppa contro i polacchi del Wroclaw. Tony in precedenza aveva disputato solo 8 partite nell’NBA con gli Indiana Pacers, ma le sue referenze erano più che buone. Zeno era un giocatore dai movimenti felini, e dall’uno contro uno spettacolare, fatto di finte imprevedibili, di grande mobilità laterale e di hesitations. Tiro morbidissimo, elevazione al solito esplosiva. Originario di New Orleans, creolo, carnagione bronzea, baffetto da sparviero, oltre a giocare a basket fece anche strage di cuori.
Gossip a parte, la prima stagione di Tony a Rieti con l'Acqua Fabia fu più che buona, tanto da meritarsi la riconferma in quella sballatissima formazione che fu la Binova del 1982-83, orbata in un colpo solo di Brunamonti e Sojourner, e che giocò senza un pivot di ruolo perché pure Wayne Sappleton era un’ala come Zeno.
Dopo l’inevitabile retrocessione in B2, la Sebastiani preferì confermare Sappleton anziché Zeno, che andò per tre stagioni a Brindisi, alla corte di Elio Pentassuglia. Poi, dopo aver girato un po’ per l’Europa, il ritorno in Italia, a Pescara, nel 1987-88. Nel frattempo Zeno aveva stretto un legame sentimentale in Italia e si stabilì a Rimini, dove per alcuni anni gestì un’attività commerciale, divertendosi anche a mantenersi in attività facendo qualche puntata nelle leghe minori in Svizzera.
Tornato negli Stati Uniti, a Los Angeles, abbiamo rivisto Zeno a Rieti nel 2005, dopo la morte di Willie Sojourner, che lui stesso aveva contribuito a rintracciare in New Mexico, ad Albuquerque, dando le giuste coordinate a reatino Ermanno Salari, col quale era rimasto in contatto. In occasione del Willie’s Game, la partita commemorativa di Sojourner disputata da vecchie glorie della Sebastiani e di altre squadre dell'epoca, Zeno mise in mostra tutta la sua classe sciorinando qualche giocata old-style e partecipando alla gara di tiro da tre.