Lasi Maurizio
Nazione: Italia
Reatino: No
 

Le strade di Rieti e di Maurizio Lasi si sono incrociate la prima volta nel 1982 quando l’Honky Fabriano, guidata in regia dal futuro coach della Nuova Sebastiani Rieti eliminò l’Acqua Fabia nei quarti di finale dei playoff di A1, ponendo bruscamente fine al Sebastiani Dream, sbocciato  sull’asse Willie Sojourner-Roberto Brunamonti, con la complicità di Gianfranco Sanesi.  
Lasi mondiale titolò la Gazzetta dello Sport la mattina successiva, celebrando l’impresa dei marchigiani, e con quella impresa il playmaker di Fabriano si trovò inconsapevolmente legato da un debito nei confronti di Rieti.
L’opportunità di saldare i conti arrivò nel 2003, quando Lasi rimpiazzò Tonino Zorzi sulla panchina di quella che ancora si chiamava Virtus Rieti e che stava cercando di andare in Legadue. Il nuovo coach riuscì a raddrizzare una regular season un po’ deficitaria vincendo 7 delle ultime 8 partite ma poi, nei playoff, complice anche l’infortunio di Nicolas Gianella, Rieti fu eliminata da Vigevano in uno schizofrenico quarto di finale, disputato contro gli storici rivali di Vigevano, in cui il fattore campo saltò in ognuna delle tre partite giocate. La Virtus perse infatti 74-76 garatre al Palaloniano e dovette rimandare i propositi di promozione.
Nella stagione successiva tutto fu fatto a dovere: squadra fortissima che, oltre vincere la Coppa Italia di Lega, dominò una quasi monotona regular season. Nei playoff, dopo aver eliminato per 2-0 sia Vigevano che Lumezzane, la Virtusi, che nel frattempo era diventata Nuova Sebastiani, si trovò di fronte Montegranaro che, nonostante il fattore campo sfavorevole, conquisto a Rieti in garatre la promozione in Legadue. Nacque così una rivalità nei confronti dei marchigiani pari solo a quella con la Mens Sana Siena instauratasi negli anni ’70 e che molti, dopo un trentennio, hanno qusi dimenticato. Su quel playoff perso con Montegranaro è stato detto di tutto e il contrario. La verità, probabilmente, è che l’infortunio di Antonello Riva e un improvviso calo di forma di Aniello Laezza, impedirono a Rieti di contare in pieno su due pedine importantissime. In ogni caso, nella finale successiva contro Trapani la NSB conquistò la promozione in Legadue, da cui mancava da ben 16 stagioni. Il debito di Maurizio Lasi con Rieti era stato saldato.
Le due stagioni successive furono assai rocambolesche da un punto di vista sportivo. Nel 2004/05, grazie alla scelta di David Hawkins, incredibilmente ignorato dai grandi club, Lasi dette una svolta positiva al primo campionato di Legadue mettendo la Tris in corsa per i playoff. Purtroppo non aveva fatto i conti con la corte spietata di Roma a Hawkins e con l’infortunio al tendine d’achille di DeMarco Johnson. Chissà, altrimenti, come sarebbero andati i playoff (vinti dalla predestinata Virtus Bologna) a cominciare dalla rivincita dell’anno precedente, sfiorata per un pelo, ai danni di Montegranaro.
Nel 2005-06, invece, sembrò che la NSB potesse rendere pan per focaccia a Montegranaro. Anche in questo caso tre recriminazioni per Lasi. La prima: la perdita di Matt Santangelo che sarebbe stato utilissimo nella finale dei playoff contro Montegranaro, opposto a Nikagbatse e Childress. La seconda: non essere riusciti a riavere Simone Bagnoli in prestito da Rimini, per opporlo nei playoff al sutorino Tyler. La terza: la rinuncia a venire a Rieti, a 24 ore dalla chiusura del mercato, prima dell’inizio dei playoff, da parte di Keith Langford, infortunatosi la sera prima a un polpaccio nella finale della NBDL (dove segnò 36 punti). Forse con lui al posto del deficitario Thomas Mobley il duello con Nikagbatse e Childress avrebbe potuto prendere un’altra piega.
Probabilmente per una parte dela tifoseria lo sfortunato esito dei tre playoff disputati contro Montegranaro ha in qualche modo pesato sul giudizio complessivo su Lasi, non riconfermato da Papalia. Ciò nonostante, oltre ad aver scelto per Rieti giocatori come David Hawkins, Jimmie Hunter e Marcus Melvin e ad aver scoperto un ottimo prospetto come Guido Rosselli, Maurizio Lasi resta uno degli allenatori più vincenti della storia del basket reatino oltre a fregiarsi dell’incontestabile titolo di Uomo che ha riportato Rieti in serie A. Anche se, al tirare delle somme con la sorte, ora forse è Rieti ad essere in debito con lui.

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2002/03 LA SQUADRA
2003/04 LA SQUADRA 1
2003/04 LA SQUADRA 2
2005/06 LA SQUADRA
LA DELUSIONE 2
LO SCOPRITORE DI DAVID HAWKINS
MARTINELLI CHIAMA MAURIZIO LASI
MONTEGRANARO SECONDO ATTO 2
QUESTA VOLTA E' ANDATA!!!
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