Rieti imparò a conoscere Luigi Satolli nei campionati di B1 dal 1994 al 1997, quando Gigi allenava a Viterbo, che aveva rimpiazzato Siena nella storia delle grandi rivalità sportive con la Sebastiani, divenendo in partica una specie di Montegranaro ante litteram. Con l’unica differenza che Rieti, contro Viterbo, vinceva molto più spesso che contro i marchigiani.
Una volta sparita la Sebastiani, nel 1997, ci fu un abboccamento, con tanto di inconto a Rieti con l’assessore allo sport marzio Leoncini, per affidargli al panchina di Contigliano, da cui in teoria avrebbe dovuto partire il rilancio del basket reatino. Però, non se ne fece niente perché, sul più bello, Claudio Vandoni piombò a Rieti col progetto, poi sfumato, di trasferire il titolo di A2 di Battipaglia.
Una volta nata la Virtus Rieti, finalmente nel 2001 arrivò il turno di Luigi Satolli, subentrato sulla panchina lasciata libera da Virginio Bernardi. La squadra, seppure non del livello di quelle dei tre campionati precedenti, era comunque valida, data la presenza di Alberti, Esposito, Liberatori, De Ambrosi, Cotugno. Qualcosa però non funzionò a dovere, nonostante gli innesti in corsa di Mimmo Morena e Paolo Berdini. Alla fine Satolli fu esonerato per lasciare il posto a Marcello Perazzetti, cui toccò il compito di mantenere la Virtus in B1 vincendo il playout con Castelletto Ticino.
Satolli, tornò a Roma, per entrare nello staff della Lottomatica dove, oltre a ottenere ottimi risultati con le formazioni giovanili, è stato anche assistente di Piero Bucchi e Svetislav Pesic.