Romano Petitti approdò per la prima volta a Rieti nel 1991, quando la Sebastiani era in B2. Veniva già da altre esperienze in B1, la più importante delle quali ad Avellino. La formazione che guidò a Rieti, molto valida, arrivò seconda in regular season e si qualificò per la finale dei playoff contro Piombino.
Garauno in Toscana non ebbe storia, vinsero i padroni di casa. Dopo aver pareggiato il conto a Rieti si tornò a Piombino per garatre. La società, temendo il pesante fattore campo dei toscani, lavorò molto bene politicamente ed ottenne un arbitraggio garantista. Al riposo Rieti era avanti di 16 punti. Ma al rientro in campo c’era qualcosa che non andava. Si sbagliavano canestri facili e, soprattutto, una marea di tiri liberi (26 su 54). In pratica i padroni di casa, tirando i cavi d’acciaio che collegavano i tabelloni al muro, avevano spostato di alcuni gradi i canestri. Furono vane le proteste per cercare di far modificare la situazione. Piombino rimontò, vinse 79-70 e salì in B1.
Bastò quella stagione perché Petitti e la sua famiglia si innamorassero di Rieti: addirittura la piccola figlia Agnese suonava tutto il giorno la cassetta con la registrazione di Jemo a Terminillu cantata da Romualdo Pitotti che, per un breve periodo, fu inserita anche nella segreteria telefonica del coach milanese.
Dopo un lungo peregrinare in altre squadre di B1, tra cui a Vigevano, Petitti, con sua grande gioia, tornò a Rieti nel 1996 alla guida della Sebastiani più forte del decennio che puntava espressamente alla promozione in A2, anche se la situazione finanziaria non era per niente florida.
Purtroppo, sin dalle prime giornate il campionato fu condizionato dalle gravi difficoltà economiche della società. A gennaio una trattativa di cedere la società a David Angeletti non andò in porto. A complicare l’andamento del campionato ci si misero anche alcuni gravi infortuni a Lokar, De Ambrosi e Bernabei. L’Emmezeta si qualificò per il rotto della cuffia (8° posto) alla poule promozione. L’avvio però fu disastroso e, dopo l’iniziale sconfitta ad Avellino, l’incolpevole Petitti venne subito rimpiazzato. Ancora una volta ritornò a Rieti Claudio Vandoni. Ma di salire in serie A2 non se ne parlò neanche.
Petitti, dopo aver allenato ancora per qualche stagione, dai primi anni del 2000 è divenuto web editor e cura le pubblicazioni e gli eventi dell’Eurolega, per la quale è in continuo giro per l’Europa. Ogni volta che capita a Roma per seguire un gara di Eurolega fa sempre il possibile per fare un salto a Rieti a ritrovare il suo ex presidente Otello Rinaldi, Gigi Simeoni e Attilio Pasquetti. A proposito, ma chi è quello nella foto insieme a Petitti?