Nel 1987, dopo il ritiro di Italo Di Fazi, il presidente Otello Rinaldi chiamò a Rieti per ricoprire il ruolo di general manager Giuseppe Varrasi, ex direttore dell’Ufficio delle Imposte Dirette di Firenze, nonché apprezzato artefice del ritorno del capoluogo toscano in serie A dopo la prima sfortunata esperienza del 1976-77. La prima mossa di Varrasi fu quella di scegliere per la panchina Waldi Medeot, ex bandiera della Reyer Venezia che, dopo il ritiro dall’agonismo, aveva esordito in panchina sostituendo nel 1981/82 il suo amato coach, il Paròn Tonino Zorzi. Successivamente aveva allenato in A2 a Gorizia e a Padova.
L’avventura di Medeot a Rieti, durò solo 7 partite (con una sola vittoria): giusto il tempo per scoprire che Jeff Wilkins, osannato da tutta l’Italia del basket come l’ennesimo colpaccio della Sebastiani sul mercato americano, era in realtà totalmente arrivato di cottura. Sostanzialmente la causa della brutta partenza della Dentigomma fu proprio l’imbolsito pivot che aveva disputato 6 buone stagioni NBA negli Utah Jazz. Medeot lo sostituì con Jim Grandholm che esordì a Rieti nella sconfitta casalinga contro Montecatini, dove militava Luca Colantoni.
Dopo quella partita Rinaldi decise di richiamare in panchina per la terza volta Nico Messina che, tra l’altro, non aveva avuto buoni rapporti con Varrasi quando allenò a Firenze. E così, in un colpo solo, sia Medeot che il nuovo Gm della Sebastiani se ne andarono da Rieti.