John Mc Millen è stato il secondo coach statunitense della Sebastiani dopo Ed Klimkowski. Cugino di Tom, star dell’NBA che giocò nella Virtus Bologna, era stato assistente di Dan Peterson dal 1973, vincnedo lo scudetto del 1976, e poi capo allenatore nella Fortitudo Bologna, con cui raggiunse un terzo posto in A1 e una finale di Coppa Korac persa con la Jugoplastika Spalato nel 1977, e quindi a Caserta. Dunque, uno che conosceva bene il basket europeo ed italiano anche se, pur avendo sposato la figlia di Moruzzi, all'epoca presidente della Fortitudo, continuava a parlare la nostra lingua peggio di Don Lurio.
Nel 1982, quando Mc MIllen fu ingaggiato dalla Binova, sarebbe stato difficile per qualsiasi allenatore guidare una squadra che aveva perso in un colpo solo due giocatori importanti e quasi insostituibili come Sojourner e Brunamonti. Probabilmente, alla nascita di una squadra che non sarebbe stata eccezionale, può aver contribuito anche il crescente disimpegno del presidente Renato Milardi, che a fine anno avrebbe lasciato l’incarico, ed anche un ridotto coinvolgimento di Italo Di Fazi, insoddisfatto dei modi e termini della cessione di Brunamonti a Bologna. In ogni caso nessuno immaginava che le cose sarebbe andate come tutti sanno.
La partenza non fu incoraggiante: 6 sconfitte consecutive ma ancora rimediabili per una squadra ampiamente rinnovata. La svolta della stagione sarebbe potuta arrivare nel match casalingo contro i campioni d’Italia del Billy Milano con cui era assolutamente necessario ottenere la prima vittoria stagionale. Opposta alla famosa Banda Bassotti di Mike D’Antoni, John Gianelli, C. J. Kupec, Dino Meneghin e i fratelli Boselli, guidata da Dan Peterson, la Binova giocò con le unghie e con i denti. Ma Rieti, dopo essere stata considerata una delle belle damigelle del basket italiano era scaduta al ruolo di cenerentola e la coppia arbitrale Baldini-Montella apparve soffrire la sudditanza verso i campioni d’Italia. A pochi secondi dal termine Milano conduceva 76-77 ma la Binova aveva in mano la palla del sorpasso. Un fallo grosso come una casa di D’Antoni su Sanesi venne ignorato dagli arbitri e il Billy vinse. Il pubblico era infuriato. Accadde di tutto: oggetti in campo, una mezza invasione, gli arbitri in fuga verso lo spogliatoio vennero protetti dalla furia dei tifosi e ripartirono scortati dalla polizia. La squalifica era inevitabile ma la consapevolezza di aver subito un grave torto era fortissima.
Col campo squalificato per due giornate e la prospettiva di altrettante sconfitte interne il futuro iniziò a farsi nero e qui, probabilmente, oltre alla imperfetta chimica di una formazione che aveva due forti ali (Tony Zeno e Wayne Sappleton) ma non un pivot vero, e neanche una valida spalla in regia per Sanesi, può aver pesato anche lo stile un po’ soft del coach Mc Millen che non riuscì mai a dare una vera scossa alla sua squadra e che, all’undicesima sconfitta consecutiva, gettò la spugna.
Purtroppo le strade della Sebastiani e di Mc Millen si sarebbero ancora incrociate grazie a una singolare coincidenza. Infatti, il coach statunitense, che a Rieti aveva sostituito Claudio Vandoni, nel 1987 si ritrovò nuovamente a prendere il posto in panchina del tecnico romano che era stato esonerato a Rimini dopo un disastroso avvio di stagione. Nel frattempo la Sebastiani, dopo uno stentato avvio di stagione, si stava riprendendo e il 30 dicembre, in occasione della visita dei romagnoli a Rieti, aveva 10 punti in classifica contro i 4 degli adriatici che, in caso di sconfitta, avrebbero avuto uno svantaggio incolmabile nei confronti di Sanesi & C.. Purtroppo, però, l’atmosfera rilassata pre-capodanno giocò un brutto scherzo alla Sebastiani, nonostante gli avvertimenti di un preoccupato Nico Messina, coach reatino. Il Tigre infatti fu un buon profeta: Rimini approfittò di una Sebastiani deconcentratissima e vinse 67-83 rimettendosi miracolosamente in corsa per la salvezza. I reatini non si ripresero mai completamente da quello shock e, come tutti ormai sanno, il 2 Aprile 1988, all'ultima giornata, nella gara di ritorno gettò al vento il match-ball per restare in serie A2, complice il famigerato canestro a fil di sirena di Maurizio Ferro.
Dopo qualche altra stagione in panchina, per anni Mc Millen ha svolto il ruolo di scout europeo per l’agente di San Marino, Luciano Capicchioni. Purtroppo è deceduto, ad appena 61 anni, dopo una lunga malattia, il 9 gennaio 2010.