Dal 1990 al 2004, prima dell’approdo in serie A di Diego Grillo a Roseto, il compito di rappresentare Rieti in altre società è spettato a Cristiano Grappasonni e Andrea Nobili, entrambi del 1972. Il primo ha calcato a lungo i palcoscenici della serie A mentre il secondo ha fatto altrettanto nelle leghe minori. Infatti, questo ragazzo di Villa Reatina, oltre a 2 campionati di B2 e uno di B1 con la AMG Sebastiani, dopo un paio di stagioni in C1 a Contigliano, ha girovagato in lungo e in largo per l’Italia. Ecco le tappe: Campli (B1 e B2), L’Aquila (B2), Todi (B2), San Giovanni Valdarno (B2), Matera (B2), Olbia (B2) Silvi Marina (B2), Senigallia (B2) e Pescara (C1).
Poco meno di 2 metri, mezzi atletici normali ma grande combattente, intelligente, specialista nel tiro da 3, ottimo difensore, Andrea è anche un personaggio simpaticissimo, un uomo spogliatoio, spesso capitano delle squadre in cui ha giocato, battuta sempre pronta. Come in quella partita juniores a Viterbo nel ’90. Uno degli arbitri era una ragazza. A un certo punto Grappasonni schiacciò e, per evitare di franare su un avversario rischiando di far male sia a questo che a sè stesso, si aggrappò un attimo al canestro. Cosa proibita allora. L’arbitra, non intuendo il motivo del gesto di Grappasonni, gli fischiò un tecnico. Cristiano cercò di spiegarsi, protestò anche e la ragazza lo espulse.
A quel punto intervenne Nobili che, rivolgendosi all’arbitra, disse: “Sono il capitano”.
La ragazza però non intese ragioni e, per rimandare ogni spiegazione a fine gara, replicò: “Con lei parlo dopo”.
Prontamente Nobili rispose: “E questo che è: un appuntamento?”.
L’arbitra, completamente priva di senso dell’umorismo, lo espulse.
Negli ultimi anni Andrea si è stabilito a Senigallia, dove giocava e dove lo ha raggiunto la moglie, reatina, oggi insegnante nella città marchigiana. Attualmente Nobili allena a Senigallia in C2.