Parafrasando Elio e le Storie Tese, si potrebbe cantare Cavoli, una vita per il basket. Questa in sintesi la storia dell’omonima famiglia dove sia Gianni, che il figlio Alessandro e il nipote Mattia hanno visto l’esistenza caratterizzata dal rapporto con il basket.
Il primo della serie, Gianni, il Plantageneta, militò nella Sebastiani degli anni ’60 che sfiorò, nel 1962, la promozione nel campionato di Eccellenza, quello che precedeva la serie A. “Perdemmo una finale incredibile – ricorda l’ex giocatore della Sebastiani – dopo 3 supplementari contro La Spezia. Purtroppo, negli ultimi 30 secondi sprecammo un pallone importante permettendo ai liguri di pareggiare. Peccato, perché La Spezia non era un a squadra molto forte. Infatti, l’anno dopo disputarono un campionato disastroso e Sandro Riminucci, il mitico Angelo Biondo del Simmenthal Milano, realizzò proprio contro di loro l’imbattuto record di segnature di 77 punti in una partita di serie A”.
Una volta appese le scarpe al chiodo il professor Cavoli, oltre a mettere a frutto il diploma ISEF, è stato un valido allenatore nella seconda squadra di Rieti, la Minervini, guidata con ottimi risultati negli anni ’70 e ’80 sia in serie C, quando non esisteva la B2, che in campo giovanile.