Un palmares di successi conquistati a livello di club e di nazionale da fare invidia a pochi. Un ruolo di play-maker, nel vero significato del termine (colui che fa il gioco), come ormai se ne vedono pochi in giro. Questo in due parole il curriculum di Davide Bonora al momento del suo arrivo alla NSB in Legadue nel 2006 nell'oneroso squadrone che, senza sponsor e senza passare per i playoff (che rappresentano sempre un'iniezione di denaro fresco nelle casse delle società), doveva salire a ogni costo in serie A.
Il Pando, come era chiamato a Verona, ha risposto in pieno alle aspettative, insieme ai suoi illustri compagni di squadra (Michele Mian e Patricio Prato) sia nella stagione della promozione in serie A che in quella della permanenza nel massimo campionato, nonostante le ferite di tante battaglie ogni tanto lo costringessero ad andare in bacino di carenaggio. Grande esempio di serietà professionale, una vera ancora di salvezza per qualsiasi allenatore e anche per la Nuova Sebastiani, nei momenti difficili, sia in campo che fuori.