Quando Michele Martinelli portò Simone Bagnoli alla Virtus, nel 2002, il giovane pivot di Figline Valdarno non avrebbe mai immaginato che Rieti sarebbe divenuta la sua città adottiva. Una strada, del resto, già percorsa da altri giocatori di basket giunti nella nostra città nei decenni passati.
A Rieti, Simone ha ottenuto i traguardi più importanti: una promozione in Legadue, la nomina a miglior giocatore italiano di Legadue nel 2005, diverse chiamate nella nazionale sperimentale, il viatico per l’approdo in Eurolega con la Lottomatica Roma, senza contare che da noi ha messo su famiglia.
Indirettamente, poi, Bagnoli, grande appassionato di caccia e pesca, ha contribuito anche alla promozione della Nuova Sebastiani in serie A quando, con la maglia di Pavia, il 22 aprile 2007, fu determinante nella fondamentale vittoria su Caserta, mentre Rieti stava vincendo sul campo di Pesaro.
Permetteteci anche un po’ di dietrologia: nella stagione precedente Bagnoli, dopo il prestito a Rieti, ritornò a Rimini. Durante il campionato però la Nuova Sebastiani cercò di riportarlo di nuovo alle falde del Terminillo ma non se ne fece nulla. Chissà come sarebbe andata, con Bagnoli in squadra, la finale per la promozione in Legadue persa con Montegranaro nel 2006? Non lo sapremo mai.
Però, se Simone fosse tornato e, magari, Rieti fosse stata promossa in serie A, nel 2006/07 non sarebbe stato più necessario costruire la costosissima corazzata (quella di Bonora, Prato, Mian, Smith, Cittadini e via dicendo) che ottenne sì la sospirata promozione, dando però vita a un deficit che fu poi la vera e unica origine della successiva crisi della NSB.
Sfortunatamente con i se e con i ma non si fa la storia e queste riflessioni sono pura accademia. Comunque, tornando a Simone, il suo affetto per Rieti è stato ancora una volta dimostrato dall’entusiastica adesione al progetto del Rieti Basket Club per riportare in città il basket in alto livello. Complimenti.