Nel 1999 la Virtus, allenata da Franco Gramenzi, richiamò a Rieti Pietro Bianchi e Riccardo Esposito, aggiunse Gianluca Ragionieri, Fabio Liberatori e, soprattutto, Stefano Vidili: un giocatore che in B1 non ci sarebbe mai finito se la sua carriera non fosse stata funestata da un infortunio a un ginocchio dopo che per 6 stagioni di A1, a Siena, aveva viaggiato tra i 15 e i 20 punti a partita. In B1, comunque, Vidili, soprannominato Bip per la sua fulminea velocità, fu un giocatore inarrestabile e nel girone di andata andò a quasi 20 di media.
La Virtus disputò una regular season trionfale, come l'anno precedente, ma sottovalutò il dualismo che lentamente stava crescendo tra i due bomber, Pippo Frascolla e Bip Vidili. Comunque, nei playoff furono eliminate per 2-0 prima Teramo e poi Gorizia e la Virtus, in finale, affrontò Castelmaggiore, dove giocava Andrea Cempini, già affrontato nel playoff di B2 del 1993 contro San Giovanni Valdarno.
Dopo aver vinto garauno a Rieti, la Virtus andò a Budrio, dove Castelmaggiore disputava le gare casalinghe e dove il presidente, Flavio Tudini, accolse gli ospiti con ballerine brasiliane in mezzo al campo e musica a tutto volume sparata da altoparlanti piazzati dietro la panchina di Rieti che impedivano di sentirsi a più di 20 centimetri di distanza.
Nonostante quel gran casino, l’avvio di gara fu incoraggiante, gli uomini di Gramenzi partirono alla grande trascinati da un Vidili che segnava da tre, in entrata e distribuiva assist ai compagni. Purtroppo, Bip, in vera e propria trance agonistica, si fece prendere dalla foga e, intorno al 15’ del primo tempo, quando la Virtus era avanti di una decina di punti, commise il terzo fallo con uno sfondamento e, prima che Gramenzi facesse in tempo a toglierlo dal campo, nell’azione successiva Vidili perse palla e per recuperarla commise il classico fallo di frustrazione. Uscito Bip si spense la luce. Grazie al vantaggio accumulato, la Virtus chiuse con un piccolo margine favorevole il primo tempo ma nella ripresa, pur ributtando in campo Vidili che ormai aveva perso la verve iniziale, non ci fu più nulla da fare e la Virtus si arrese nella bolgia di decibel di Budrio. Come sarebbe andata se Vidili si fosse amministrato un po’ meglio? Non lo sapremo mai.
Comunque, non essendo riusciti ad infiliggere il colpo del k.o. a Budrio in garadue, restava sempre garatre, in programma al Palaloniano il 1° giugno del 2000.
L’impianto era gremito all’inverosimile: quasi 5000 spettatori seguirono l’incontro pronti ad esplodere di gioia. Invece la Virtus inseguì Castelmaggiore per tutta la partita senza mai riacciuffarla, neanche quando perse per infortunio Marco Pilat, colpito duramente alla testa. Al suo posto entrò in campo Roberto Feliciangeli, che giocava per gli emiliani, il quale disputò una prestazione mostruosa. Castelmaggiore vinse 59-67. Fu una giornata nerissima per Rieti.
Si ritiene che l’irrisolto dualismo tra Frascolla e Vidili, che non riuscirono a prendere in mano le redini della partita, abbia toccato il massimo proprio in quella famigerata garatre.
Molto più realisticamente, però, è più probabile che la Virtus sia arrivata scarica fisicamente e mentalmente all’appuntamento, forse perché, dopo aver dominato la stagione, era entrata in riserva di energie fisiche e mentali con 40 minuti di anticipo rispetto a quella maledetta partita, in cui Castelmaggiore non fece altro che approfittare della situazione.
Stefano Vidili giocò ancora un po’ nei campionati minori e poi ha intrapreso la carriera di allenatore. Anche a lui Rieti è rimasta nel cuore.