La prima volta a Rieti di Lorenzo Alberti risale all’estate 1997, in occasione dell’avventuroso tentativo di trasferire il titolo di serie A2 di Battipaglia a Rieti. Lollo faceva parte di quella squadra che disputò una sola partita di campionato, a Fabriano, per poi perdere tutti i giocatori tranne quelli campani (Di Lorenzo, Corvo, i fatelli Amoroso, Marchetti, Verderosa, Petrosino, Vivis), tornare a Battipaglia, vincere una incredibile partita contro Imola, che poi sarebbe salita in A1, e poi sparire. Alberti Sarebbe tornato a Rieti l’anno dopo, alla corte della neonata Virtus, per alimentare le ambizioni di Rieti di tornare in Legadue.
Nei quattro campionati disputati in sabina (1998-2002) sicuramente Alberti avrebbe meritato di più dell’amara delusione della famigerata garatre contro Castelmaggiore. Rieti comunque, oltre alla sopraffina tecnica da pivot di alto livello, limitata solo da un atletismo non eccezionale e da qualche periodico problema alla schiena, ne ha apprezzato anche la discrezione e la grande signorilità, dentro e fuori dal campo. La vita è stata veramente crudele col compianto Lollo, scomparso nel 2007, il quale, se fosse ancora con noi, starebbe di sicuro nel mondo della pallacanestro con qualche altro ruolo.