Giunto a Rieti nel 1982, insieme a Maurizio Pedretti, quale contropartita tecnica, oltre a qualche centinaio di milioni, per il trasferimento di Roberto Brunamonti alla Virtus Bologna, sfortunatamente l’incolpevole Maurizio Ferro è legato alla fase della decadenza della Sebastiani.
Purtroppo non fu colpa sua se la Binova si rivelò la disastrosa squadra che fu, orbata in un colpo solo di due fari insostituibili come Sojourner e Brunamonti. L’anno dopo invece, in serie A2, giocando per una squadra che ricevette solo una ventina di milioni di lire in maglie, borse e tute dallo sponsor Fonti di Cottorella, Maurizio Ferro contribuì a una permanenza tutto sommato agevole in serie A2.
Una volta lasciata Rieti per Rimini, la carriera di questa ottima guardia tiratrice, è proseguita fino a quel famigerato 2 aprile 1988 quando infilò un rocambolesco canestro a fil di sirena che condannò la Sebastiani a un purgatorio nelle serie minori che sarebbe durato ben 16 campionati. Del resto cosa deve fare una guardia tiratrice?
Ecco il link per rivedere quel diabolico canestro:
http://www.youtube.com/watch?v=MBnqqftj3Fc
Una volta appese le scarpe al chiodo, Maurizio ferro è rimasto nel mondo del basket come allenatore di settore giovanile e come uno dei consiglieri privilegiati del patron della Fortitudo Bologna, Giorgio Seragnoli. Proprio alla Fortitudo, dal 2003 al 2005, Ferro ebbe l'opportunità di allenare nel campionato juniores il reatino Diego Grillo.