Tra i meriti di Italo Di Fazi, e con lui di tutti i dirigenti dell’epoca, ci fu quello di riuscire ad affidare la presidenza della Sebastiani a Renato Milardi, assurto da più di una decina d’anni al vertice di uno dei comparti più importanti dell’Industria statale, alto responsabile di aziende del fruppo Efim, tra cui l'Eni.
Nato a Rieti, classe 1926, laureato in giurisprudenza, il futuro presidente della Brina iniziò presto la scalata ai vertici del management delle Partecipazioni Statali entrando dal portone grosso dell’Agip. I settori in cui ha esercitato la sua attività sono stati principalmente quelli dell’agricoltura e del petrolio. Addirittura in uno year-book del 1974 edito da Giganti del Basket fu definito l’uomo più importante d’Italia dopo Gianni Agnelli. Un’iperbole certamente, però è noto che Renato Milardi è stato a lungo il braccio destro di un altro importante personaggio come Enrico Mattei, oltre ad avere avuto contatti con le più importanti personalità del mondo tanto che, dopo essere uscito dal guscio dell’Efim, si affermò all’estero trascorrendo oltre un ventennio tra Stati Uniti e Messico, facendo il giro del mondo almeno una decina di volte, dalla Patagonia agli stati dell’Africa, dalla Siberia al Canada, dagli Emirati Arabi all’Indocina, prima di tornare a Rieti. Un uomo di qualità uniche che, pur tentato più volte dalla politica, rifiutò sempre ogni tipo di corteggiamento, senza per questo dimenticare di fare qualcosa di veramente decisivo per la sua città che considerava misconosciuta. Quello che Milardi ha fatto per lo sport cittadino e per tanti reatini (anche sul piano personale) non trova eguali. E se il basket ha avuto il suo lungo momento di gloria, ancora di più deve a Milardi l’atletica leggera. Infatti, nel 1969, l'Atletica Rieti ottenne la prima vera sponsorizzazione italiana del settore grazie all‘Alco. In un quinquennio, oltre a vincere un titolo europeo nel 1976 e la coppa dei campioni, la società reatina conquisto i titoli italiani per squadre del 1972, 1974, 1975, 1976, arrivando 2^ nel 1971 e nel 1973. Tra i suoi tesserati figurava gente come Pietro Mennea, recordman mondiale sui 200, Marcello Fiasconaro, Franco Arese, Sara Simeoni ed altri ancora. Da una costola dell’Atletica Rieti nacque poi la Studentesca (anche questa ha un Milardi tra i tutori, il fratello Andrea). Inoltre, alcune grosse carriere nel mondo dell’atletica mondiale sono nate proprio da lì.
Fu un segno del destino quello che portò Milardi a cogliere il momento giusto per legare il suo nome importante all’ancora modesta società sportiva AMG Sebastiani che da anni remava per cogliere grandi risultati. Un personaggio capace di guardare al futuro e dotato di grandissimo carisma, dal carattere forte, coriaceo ma buono, al quale sono indissolubilmente legati gli anni più ricchi di successi del basket reatino oltre alla costruzione del Palasport di Campoloniano, realizato in pochi mesi grazie al decisionismo del presidente che doveva impedire che l'esilio della Sebastiani durasse più di un anno.
Ma soprattutto, come spiega lo stesso presidente: Ero stufo di sentire che la targa RI fosse sistematicamente scambiata per quella di Rimini. Grande esperto di marketing, oltre a Rieti abbinò il marchio Alco alla Fortitudo Bologna in serie A, mentre quello della consociata Brina, oltre che sulle maglie della Sebastiani, finì anche su quella della Libertas Forlì, in serie B, finchè i romagnoli non salirono anch’essi in A2, evitando così che due squadre di serie A portassero lo stesso abbinamento. Inoltre, i contatti di Milardi nel settore alimentare portarono altri sponsor come Althea, Arrigoni, Ferrarelle e Acqua Fabia. Da sottolineare, tra l'altro, che all'epoca istituzioni ed enti pubblici non elargivano alcun tipo di contributo alle società sportive.
Milardi fu anche uno dei fondatori della Lega Pallacanestro. Memorabile una soffertissima partita del 1975, a Rieti, contro l’Innocenti Milano. L’arbitraggio di Totaro e Bottari, forse condizionato dalla sudditanza verso il club lombardo, non fu dei più felici e peggiorò col passare dei minuti. A un certo punto un tifoso, da dietro un canestro, allungando un braccio riuscì a strattonare Bottari. Rapido scambio di sguardi con Totaro. Per loro la partita era chiusa. Bottari era molto vicino all’uscita e accennò ad andarsene. Ma Milardi, all’epoca membro del Consiglio Federale e futuro vice presidente della Lega, gli sbarrò la strada, con un gesto perentorio gli indicò di tornare in campo e di proseguire la partita. Bottari eseguì. Gara persa, 78-83, ma squalifica evitata.
Rieti, sotto la presidenza di Renato Milardi, ha ottenuto i più grandi risultati nell'atletica e nel basket. E' stato, ed è, un uomo come pochi se possono incontrare. Grazie a lui ancora oggi, ogni santo giorno, i reatini si accalorano per il basket e ogni benedetta domenica vanno in quel palasport che proprio Milardi costruì nel 1975. Una volta lasciata la Sebastiani nel 1983, ma aveva iniziato a defilarsi già da un anno, molte cose sarebbero cambiate nei destini della squadra.