Partite storiche
Semifinale scudetto Althea Rieti-Mobilgirgi Varese 1-2
Grazie all’innesto di Meely, l’Althea divenne una squadra “illegale” per l’A2. Infatti vinse ben 20 partite su 22 (l’A2 era a 12 squadre allora), fu promossa in A1 e, grazie alla formula di quegli anni, si guadagnò il diritto di lottare per lo scudetto. Così, dopo aver superato Cinzano Milano (con Mike D’Antoni e Mike Sylvester), Gabetti Cantù e Xerox Milano (con Bob Lauriski e Chuck Jura) in un mini girone di andata e ritorno, l’Althea affrontò in semifinale l’imbattibile corazzata dei campioni d’Europa della MobilGirgi Varese. Cioè: Bob Morse, uno che segnava 30 punti a partita senza bisogno del tiro da 3; Charlie Sax (perché suonava il sassofono, essendo un grande appassionato di jazz) Yelverton, guardia-play dall’elevazione eccezionale, uno dei più grandi difensori mai visti in Italia; Dino Meneghin (basta la parola). E poi Ivan Bisson, Marino Zanatta, Aldo Ossola e Edoardo Rusconi allenati, anzi, più che altro gestiti, da Nico Messina (che sarebbe venuto a chiudere la carriera a Rieti nei meno gloriosi anni ’80).
In garauno, a Varese, malgrado il prodigarsi di Sojourner e Meely (46 punti in due) l’Althea perse 80-68 ma in garadue Rieti vendette cara la pelle.
Al Palaloniano si giocò in una bolgia paurosa: la battaglia fu strepitosa e durissima. Sojourner e Meneghin ingaggiarono un duello senza esclusione di colpi. Il parquet ancora rimbomba per la caduta del Dino nazionale, sbattuto a terra da Zio Willie mentre i due si contendevano un pallone. Ma gli arbitri fischiarono palla a due. I minuti passavano e le squadre restavano incollate testa a testa. A pochi secondi dal termine l’Althea, in vantaggio 82-81, aveva il possesso di palla e andò al tiro sbagliando. Sul rimbalzo successivo si proiettò Luca Blasetti, che riuscì ad emergere sopra il muro dei lunghi varesini grazie alle smisurate braccia, segnando in tap-in il suo unico, ma importantissimo, canestro della serata, portando Rieti sull’84-81, e rendendo inutili gli ultimi due punti realizzati da Varese, costretta a tornare in Lombardia per garatre.
Al PalaOldrini l’Althea non aveva nulla da perdere ma i padroni di casa erano troppo determinati. Per giunta Meely (solo 4 punti) steccò l’unica partita della stagione e Rieti andò subito sotto di 19. Sojourner e Cerioni (26 a testa) si batterono come leoni per rimontare, ma il mestiere e la panchina più lunga dei varesini ebbero la meglio. Finì 93-77 per la Girgi.
Althea e Gabetti Cantù, eliminata dalla Sinudyne Bologna, disputarono la finale per il 3° posto. Garauno a Rieti fu appannaggio della Sebastiani 100-94. Ma il capolavoro arrivò in garadue in Lombardia dove i padroni di casa vennero annichiliti 87-113 (Sojourner 29, Cerioni 24, Meely 21, Zampolini 18, Brunamonti 14). Grazie a questo 2-0 Rieti conquistò il terza posto assoluto.
Inoltre, fu grande motivo di orgoglio essere stati eliminati dai playoff, dopo tre partite, dai futuri campioni d’Italia di Varese, ai quali bastarono solo 2 gare per sbarazzarsi della Sinudyne Bologna e vincere lo scudetto. Per una società proveniente dall’A2 si trattò di un risultato strepitoso che non sarebbe mai più stato superato. Giusto Verona, nel 1991, riuscì a vincere la Coppa Italia pur provenendo dall’A2. Ma nel 1978 la Coppa Italia non fu disputata per cui un paragone non si può fare. A parte il fatto che quell’Althea avrebbe potuto vincere la Coppa Italia tranquillamente.